giovedì 17 dicembre 2009

Nieddu soddisfatta per accordo con imprese a favore di beni culturali a Roma


La viceresponsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Una svolta fondamentale per il rilancio di siti degradati”



Roma - “Non posso che esprimere tutta la mia soddisfazione per l’intesa raggiunta fra Zètema e Federlazio, è una notizia meravigliosa che va in controtendenza rispetto al disinteresse, oramai appurato, con cui vengono trattati i beni culturali in Italia”.
Con queste parole Anna Nieddu, viceresponsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, saluta il patto siglato fra Zètema, l’azienda comunale che elabora progetti culturali a Roma, e Federlazio, associazione che riunisce le piccole e medie imprese del Lazio, per il recupero degli spazi culturali abbandonati o in disuso della capitale. L’accordo mira a far entrare le Pmi nel campo dei beni culturali con un contributo di 20 milioni di euro. Fra i progetti previsti: reintroduzione del sistema dei bandi pubblici per eventi culturali, animazione e spettacoli dal vivo nei musei civici, una biennale sulle vie della seta e il potenziamento dei bookshop.

“È vero che l’operato di Zètema non ha riscosso forti consensi nella gestione del patrimonio storico artistico della città di Roma – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – tuttavia, dobbiamo dargli atto degli sforzi condotti per siglare quest’accordo, che porterà nuove risorse finanziarie in un settore che viene considerato l’ultima ruota del carro nel nostro paese”.

lunedì 14 dicembre 2009

Muore al pronto soccorso abbandonato per 48 ore su barella, insorge l’Italia dei Diritti


La reazione di Brunetto Fantauzzi e Luigino Smiroldo, rispettivamente responsabile per la provincia di Roma e viceresponsabile per la Sanità del movimento, in merito alla tragedia avvenuta presso l’ospedale di Albano Laziale


E’ deceduto dopo 48 ore di agonia su una barella del pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Albano Laziale Cesare Bellagamba, cinquantenne cardiopatico e diabetico, senza che nessun nosocomio regionale abbia dato disponibilità per un posto per il ricovero. L’incredibile vicenda desta l’indignazione del responsabile per la provincia di Roma dell’Italia dei Diritti Brunetto Fantauzzi, che dichiara: “Possibile che non ci fosse neppure un letto libero in medicina o in pneumologia? Negli ultimi tempi ci sono state altre tragedie che hanno interessato i pronto soccorso della provincia capitolina. Il 9 novembre scorso una donna è morta all’Umberto I, il 10 al Pertini un operaio di 50 anni, sempre per la medesima incuria. Ora il caso di Albano: la procura vuole vederci chiaro sul tipo di assistenza data. Quello che sembra sconcertante – continua – è l'affermazione di Esterino Montino in merito ai soldi a disposizione per la costruzione di un nuovo policlinico ai Castelli Romani, nonostante le carenze che affliggono le strutture già esistenti.
Gli fa’ eco il viceresponsabile per la Sanità Luigino Smiroldo, che aggiunge: “Ancora una volta ci arrivano notizie su carenze e disservizi nelle regioni del centro-sud. È inammissibile che una persona debba rimanere per giorni su una portantina in attesa delle cure vitali. Non c’e’ attenuante che tenga perché è stata violata la sacralità della vita e nessuno potrà porre rimedio. Esprimo solidarietà ai familiari e auspico che la giustizia accerti le eventuali responsabilità per quanto accaduto. La mancanza di posti liberi – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - è la più imbarazzante tra le scusanti possibili e soprattutto un insulto gratuito post mortem”.

Galassetti sui ritardi della bonifica della Valle del Sacco




Il viceresponsabile per la provincia di Roma dell’Italia dei Diritti commenta il forte disagio che colpisce gli abitanti delle zone interessate

Nella Valle del Sacco, regione del Lazio meridionale, sorge un grosso distretto industriale che, a causa dell'intensa attività soprattutto chimica, ha prodotto negli ultimi trent’anni un sovraccarico di inquinamento, tale da contaminare i terreni e le falde acquifere della zona, per la quale, già nel 2006, è stato dichiarato lo stato di “emergenza socio – economico - ambientale". L’allarme ecologico interessa anche diversi comuni limitrofi quali Gavignano, Segni, Paliano e Anagni, vittime, secondo le stime, di 60mila tonnellate di rifiuti bruciati che diffondono veleni, pesticidi e diossina. “La politica deve aprire gli occhi e trovare soluzioni concrete”, dichiara Tullio Galassetti, viceresponsabile per la provincia di Roma dell’Italia dei Diritti, e aggiunge: “Studi sul terreno nell'area industriale di Colleferro e parziali quanto insufficienti bonifiche sono state finanziate dalla Regione Lazio. I residenti hanno il sacrosanto diritto di poter vivere dignitosamente e, soprattutto, di essere tutelati. Siamo convinti che prevenire sia meglio che curare e auspichiamo che la prossima amministrazione regionale prenda importanti provvedimenti per giungere alla soluzione. A tal proposito - continua Galassetti - chiediamo due cose agli schieramenti che si confronteranno nella prossima tornata elettorale: spiegarci cosa intendono fare e metterlo per iscritto nei programmi cercando un rapporto di comunicazione costante e continuo con gli abitanti, perché – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - troppe volte e da troppo tempo si chiacchiera e basta. E’ l’ora dei fatti!”.

giovedì 10 dicembre 2009

Disabili non possono viaggiare sul treno Roma-Viterbo, la denuncia dell’Italia dei Diritti


Vittorio Marinelli, responsabile laziale del movimento: “Dire che l’Italia è un Paese del Terzo Mondo significa offendere il dinamismo di nazioni che su molti aspetti ci danno una ‘pista’ ”


Roma - “Bisogna piantarla una volta per tutte di definire l’Italia un Paese del Terzo Mondo, perché si correrebbe il rischio di una crisi diplomatica. Le nazioni in via di sviluppo, infatti, ci danno una ‘pista’ in fatto di civiltà”. Questo il commento di Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, sulla vicenda della studentessa viterbese disabile che non è riuscita a raggiungere Roma per una visita d’istruzione a causa dell’impossibilità di usufruire, all’interno delle stazioni della tratta, di pedane ed elevatori per il trasbordo dal treno. Gli insegnanti avrebbero ripetutamente sollecitato un intervento di Trenitalia e, dopo numerosi tentativi andati a vuoto, sarebbero riusciti a mettersi in contatto con l’azienda, il cui personale avrebbe detto di poter garantire la discesa assistita solo a Roma Ostiense ma non l’accesso alla metropolitana per la presenza di numerose barriere architettoniche.

“Cose del genere – ha proseguito l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - nelle varie India, Brasile e chi più ne ha più ne metta non capiterebbero in quanto le ridotte infrastrutture colà presenti prevedono elementari norme di rispetto dei diritti e delle esigenze dei relativamente meno fortunati. Esistono infatti diversamente abili perfettamente inseriti nel lavoro e con una vita familiare anche più soddisfacente dei cosiddetti ‘normali’. In questi stati dove non arriva la tecnologia interviene un forte senso di solidarietà e comprensione umana, tutte cose che tra Roma e Viterbo non si sa neanche cosa siano”.
In relazione all’accaduto, anche Pamela Aroi, responsabile per le Politiche Sociali dell’Italia dei Diritti, ha reagito sdegnata: “Episodi come quello in questione purtroppo accadono quotidianamente e, a fronte di leggi dettagliate e proclami roboanti, per un portatore di handicap risulta difficile anche affrontare delle banalissime necessità quotidiane. E’ tempo che si stanzino fondi e si proceda per istituire un servizio attivo ventiquattro ore al giorno e realmente funzionante. Non è più tollerabile sentire certe assurdità”.

mercoledì 2 dicembre 2009

Nel Lazio 1.500 euro al mese per posto letto in ospedale, la polemica di Marinelli


Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti ironizza sulle malefatte della politica italiana


Roma – “Finalmente il provvedimento che ci si aspettava ha i suoi effetti. È il duro richiamo alla realtà dell’ultima Finanziaria la quale ha previsto che i consiglieri regionali dovranno sbarcare il lunario con appena 19.000 euro al mese come tetto massimo”. È sarcastico Vittorio Marinelli, responsabile per la regione Lazio del movimento Italia dei Diritti, di fronte alle tariffe altissime che sono costretti a pagare coloro che hanno terminato la riabilitazione in un ospedale e sono in attesa del ricovero nelle residenze sanitarie assistite dove le liste sono lunghissime. Lo scorso luglio Marrazzo, allora governatore del Lazio, firmò un decreto con il quale veniva chiesto il pagamento del 50 per cento della tariffa per i ricoverati nelle strutture di lungodegenza riabilitativa in attesa di un ricovero nelle Rsa. Il decreto numero 56 prevede un tempo massimo di degenza nelle strutture di riabilitazione a carico della Regione fissato in tre mesi. Il paziente, quasi sempre anziano, può usufruire della riabilitazione per sessanta giorni più trenta di proroga nei casi più gravi. Dopo tre mesi di cura, il paziente dovrebbe essere trasferito in una Rsa, ma trovare un posto letto in queste strutture è molto difficile. Le liste d’attesa sono lunghissime e spesso superano i dodici mesi. In attesa di un ricovero nelle Rsa, l’anziano si ritroverebbe quindi a casa dove però non riceverebbe le cure necessarie. Nel decreto non c’è quindi soluzione per il passaggio da una struttura sanitaria all’altra. L’assistenza dopo i tre mesi si paga esattamente il 50 per cento della tariffa regionale, cioè 47,81 euro al giorno. In pratica poco meno di 1.500 euro al mese. “Anche il Silvio nazionale non se la passa troppo bene - ha continuato ironico l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - in quanto la moglie gli ha chiesto 43 milioni di euro al mese, e 8000 milioni di euro di patrimonio personale fanno presto a finire. È quindi necessario che tutti gli italiani, che già all’atto di nascita ereditano 28.000 euro di debito pubblico cadauno, anche da anziani si mettano una mano sulla coscienza e paghino le spese necessarie di rappresentanza, considerando il costo attuale di un transessuale non inferiore a 3.000 euro “ a botta” e quelli ancora più costosi dei festini a villa Certosa. In questo modo finalmente la politica potrà riprendere alla grande”.

mercoledì 17 giugno 2009

Rai 2 e Rete 4 oscurate dal digitale, Marinelli entusiasta


Il responsabile per il Lazio dell'Italia dei Diritti: “C'è da sperare che il passaggio al digitale venga fatto per tutti i canali prima del previsto, sarebbe un favore alla collettività se tutti i canali sparissero”

Roma - “Finalmente una bella notizia, sarebbe quindi il caso di estendere il decoder prima dei tempi previsti a tutti i canali televisivi”. Commenta con toni ironici Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell'Italia dei Diritti, la notizia secondo la quale molte persone con il passaggio al digitale obbligatorio di Rai 2 e Rete 4 hanno constatato l'impossibilità di seguire le due reti nazionali. “La qualità dei programmi televisivi infatti è diventata talmente pessima, salvo rare eccezioni, che non si può certamente considerare un danno per la collettività il fatto che soprattutto una tra le peggiori reti esistenti non può continuare la sua opera di rimbecillimento della popolazione”. L'esponente del movimento presieduto da Antonello de Pierro continua: “siamo infatti tra i pochi convinti che l'unico monopolio che dovrebbe rimanere in Italia e pertanto essere recuperato è quello relativo alle trasmissioni televisive. Un tempo, quando anche la scuola funzionava, i bambini volevano fare gli scienziati o gli astronauti e oggi invece le loro preferenze si sono spostate sui tronisti o sui deputati e probabilmente il maggior responsabile di questo fenomeno è l'assimilazione incontrollata di TV spazzatura. I neurologi e gli psichiatri sanno bene infatti – conclude il responsabile - come il tubo catodico ieri e lo schermo al plasma oggi abbattano qualsiasi misura critica e questo è il motivo per cui i garanti dell'infanzia impediscono certe trasmissioni nelle fasce cosiddette protette. Una volta tanto le nuove tecnologie quindi non fanno danno”.

martedì 16 giugno 2009

Lazio al primo posto per illeciti fluviali, l’attacco di Marinelli Italia dei Diritti


Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Pare che le catastrofi ambientali non insegnino nulla, occorre una politica ambientale più rigida”


Roma - “Un tempo si veneravano fiumi come divinità, noi che siamo romani sappiamo bene che importanza abbia avuto il ‘sacro Tevere’ nella nascita della nostra città e lo stesso facemmo tra le varie buffonate caratterizzanti il regime che aveva dato un rilievo importante al già biondo fiumiciattolo”. Questo il sarcastico commento del responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti Vittorio Marinelli alla notizia del primato negativo della regione, al primo posto in Italia per illeciti fluviali come inquinamento, prelievi illegali e altro. Incalza l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Oggi invece, nel deicidio generale, anche i fiumi non sfuggono al massacro e il Lazio, alla ricerca forsennata del peggio, raggiunge quest’altro primato del quale avremmo fatto volentieri a meno. E’ necessario quindi ripensare complessivamente l’importanza degli ecosistemi e invece sembra che le continue catastrofi niente insegnino a questa banda di scriteriati che dovrebbe amministrare la cosa pubblica. Occorre - conclude Marinelli - una politica ambientale rigida o, in altre parole, serve più semplicemente che l’Italia si ricordi di essere in Europa perché l’Africa e il Sahara sono ogni giorno più vicini”.

lunedì 15 giugno 2009

Passaggio al digitale, Marinelli chiede indietro la “cresta”


Il responsabile laziale dell’Italia dei Diritti: “La famiglia Berlusconi restituisca il maltolto per l’acquisto dei decoder”

Roma - Centomila persone, tra sabato e domenica, hanno visitato il villaggio digitale allestito a Piazza del Popolo per i “Mediaset days”. Due giorni che nelle intenzioni avrebbero dovuto fare da cornice al passaggio del Lazio al digitale terrestre, ma che in realtà si sono tramutati nell’ennesima, sterile, spettacolarizzazione politica, con tanto di passerella di sedicenti vip. Ciò che è certo è che da domani RaiDue e Rete4 saranno visibili solo attraverso l’apposito decoder, mentre il fatidico switch-off con cui il segnale analogico andrà definitivamente in pensione è previsto per novembre.

“Qualsiasi iniziativa che faccia vedere meno la tv è chiaramente benvenuta”, ha commentato ironicamente Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti. “Esiste una perfetta equiparazione - spiega il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro - tra le droghe pesanti, soprattutto l’eroina, e la televisione. I meccanismi mentali sono uguali, tant’è che anche l’utente televisivo, inizia il consumo deteriore dicendo “vedrò soltanto i telegiornali e i programmi di approfondimento culturale”, onde poi trovarsi ad assumere senza controllo il Grande Fratello e i programmi demenziali della De Filippi fino a chiedere dosi sempre più massicce di idiozia televisiva. Fatta questa premessa generale, l’episodio del decoder è l’ulteriore deprecabile opportunità di cui la famiglia Berlusconi ha usufruito per arricchirsi in modo smodato in danno degli interessi della collettività. Tutti ricordano infatti, come Paolo, fratello di Silvio, abbia fatto la cresta in modo veramente scandaloso sul prezzo del decoder, ottenendo per ognuna delle macchinette che dovevano consentire il passaggio al digitale circa 150 euro di “stecca”. Oggi scopriamo che i decoder sono venduti a poco più di 30 euro, quindi la famiglia Berlusconi dovrebbe precipitarsi a restituire immediatamente il maltolto, anche perché lo chiede l’Unione Europea, che, come spesso avviene nell’età adolescenziale, è simile al genitore che becca il figlio studente fare la cresta sui libri di testo, solo che almeno questi ultimi servono per costruirsi un bagaglio culturale, l’unica salvezza che ha il genere umano in generale, e l’italiano nel particolare, per fuoriuscire dal processo di “idiotizzazione” televisiva. Quindi - conclude con sarcasmo Marinelli - che la casalinga di Voghera non riesca più a vedere RaiDue e Rete4, tutto sommato, è una fortuna. Una volta tanto un’iniziativa utile”.

venerdì 12 giugno 2009

Studenti pagati per ascoltare Gheddafi, la polemica della Nieddu


La vice responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “E’ un’iniziativa vergognosa e non trasparente”



ROMA - Cinquanta euro a testa per riempire l’Aula Magna della Sapienza in occasione del discorso di Gheddafi. È quanto sarebbe stato offerto ieri a diversi studenti romani di Roma Tre, in cambio della loro presenza in un’aula semivuota che avrebbe fatto sfigurare l’Italia di fronte al leader libico.
L’annuncio, apparso su facebook in settimana, invitava gli studenti a partecipare ad un discorso di quaranta minuti nell’Ateneo romano e dava agli interessati un appuntamento per il giorno seguente per ritirare il compenso annunciato.
I numerosi giovani che hanno risposto all’annuncio sono poi stati informati che si trattava del discorso del contestato colonnello Gheddafi.
“E’ una cosa vergognosa, è necessario indagare su chi sia stato l’organizzatore e il promotore di questa oscenità e da dove siano usciti questi soldi” ha dichiarato Anna Nieddu, vice responsabile per il Lazio dell' Italia dei Diritti.
“Non bisogna lasciar correre una cosa del genere - continua l’esponente del movimento guidato da Antonello de Pierro - e si deve fare in modo che la notizia sia diffusa e denunciata attraverso i forum, i social network e gli altri mezzi di informazione. Alla base di questi comportamenti troppo spesso c’è una mancanza di etica politica che andrebbe bloccata e in qualche modo sanzionata dalle autorità competenti”.

mercoledì 10 giugno 2009

Manager truffa sanità regionale, per Marinelli vicenda scandalosa


Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Manca ogni forma di controllo nella P.A.”


Roma - “Qui, oltre a Maria di ‘addolorata’, c’è la collettività che ogni giorno scopre con quale mancanza di dignità umana chi dovrebbe amministrare il bene pubblico pensa soltanto a sé e alla propria pagnotta”. Questo il commento di Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, riferendosi alla truffa ai danni della sanità regionale messa in atto da Franco Cerretti, amministratore del presidio ospedaliero del Santa Maria Addolorata. Secondo i dati pervenuti dagli inquirenti che hanno smascherato e arrestato una banda di nove persone con l’accusa di corruzione e truffa al sistema sanitario regionale per un ammontare di 5 milioni di euro, il manager nascondeva soldi e una lettera compromettente, indirizzata alla figlia, dipendente della banca che ben tutelava il suo patrimonio, nella sua casa al mare.
“Forse - afferma Vittorio Marinelli - avrebbe fatto bene la Celere all’ennesima protesta dei precari della sanità di qualche giorno fa ad arrestarli volontariamente e dopo di che far capitare, per sbaglio, i precari in questione nella stessa cella del manager. In questo modo avrebbe potuto quest’ultimo spiegare com’è dura andare avanti con 5 milioni di euro a chi mantiene moglie e figli in modo precario con mille euro ogni trenta giorni, quando gli va bene”.
“Ciò premesso - aggiunge il responsabile per il Lazio del movimento presieduto da Antonello De Pierro - questa scandalosa vicenda dimostra, ancora una volta, come manchi ogni più elementare ed efficace forma di controllo nella Pubblica Amministrazione”.
“Occorre quindi - conclude Marinelli - rilanciare assolutamente la questione morale per fare in modo tale che finalmente di ‘addolorata’ ci sia soltanto la madre del Signore”.

Genitori dei disabili in piazza, la Nieddu reclama una soluzione


La vice responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “E’ ora di occuparsi dei problemi reali del Paese”


Roma - “E’ tempo di dare voce alle problematiche e alle esigenze dei cittadini; bisogna fare un bilancio accurato di cosa le classi politiche stanno realmente facendo per loro perché i fatti dimostrano il contrario”. Con queste parole Anna Nieddu, vice responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, si esprime riguardo alla protesta in favore dei malati diversamente abili messa in atto, nella giornata di ieri in piazza Montecitorio, dall’associazione genitori utenti disabili. Il tutto per dissentire di fronte al persistente silenzio della Regione che non si occupa di concedere un’adeguata assistenza ai degenti dei centri ex Anni Verdi, peraltro dati in gestione, a detta dei dimostranti, al consorzio Ri.Rei senza alcuna gara pubblica.
“E’ necessario capire - dice la Nieddu - se, riguardo a tale accadimento, ci siano state effettivamente delle irregolarità di tipo amministrativo. In seguito attivare una soluzione migliore e consona alle richieste degli interessati e non, al contrario, creare dei disagi, a carico di questi utenti, ulteriori rispetto a quelli già esistenti”.
“E’ giunto il momento, per le amministrazioni centrali e locali - dice Anna Nieddu - di mettere nero su bianco le migliori soluzioni ai problemi sollevati dai cittadini che, a quanto pare emergono in quantità ingenti”. “Evidentemente - aggiunge - tutte le beghe politiche che hanno affollato le pagine dei quotidiani negli ultimi tempi, per citarne una le vicende private del premier Silvio Berlusconi, hanno offuscato la realtà dei fatti e hanno contribuito a distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai problemi reali del Paese”.

martedì 9 giugno 2009

Protesta del personale giudiziario a Roma, Marinelli attacca


Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Patto immorale tra l’esecutivo e il giudiziario”


Roma - “Gira e rigira non si va mai avanti e al massimo si aggiunge ad un quadro clinico oltremodo comatoso, l’emicrania. Il vero problema della giustizia è uno solo e sempre quello della mancanza cronica e catastrofica di giudici, tutto il resto è come quando al teatro, accanto al personaggio principale, saltano e sgambettano nani, ballerine e comprimari vari”. È quanto afferma Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, in merito alla manifestazione sindacale di protesta del personale giudiziario di Roma, indetta da Cgil, Uil, Rdb Cub, Flp e Uilpa a seguito della riduzione del personale e delle risorse alla giustizia, decisa dal ministero, e per la mancata riqualificazione professionale dei dipendenti del Tribunale capitolino. “Il problema - sostiene Marinelli - purtroppo è complesso perché negli anni precedenti c’è stato un patto immorale e amorale tra due poteri dello Stato, l’esecutivo e il giudiziario. Il primo ha potuto fare quel che voleva in assenza di qualsiasi controllo che avrebbe dovuto fare la magistratura. Questa - denuncia il responsabile per il Lazio del movimento presieduto da Antonello De Pierro - in cambio ha avuto retribuzioni praticamente scandalose e oggi i giudici, dopo i diplomatici, sono i secondi dipendenti più pagati dallo Stato”. Per quanto riguarda la mancata riqualificazione del personale di giustizia rispetto agli altri dipendenti pubblici e lo spreco di denaro da parte del ministero, Marinelli dice: “Come conseguenza dei lauti stipendi concessi ai magistrati, lo Stato non può assumerne di nuovi perché il costo economico sarebbe insostenibile e agli impiegati, collaboratori, cancellieri e umanità varia disperata lascia solo le briciole e le coltellate tra poveri”.

lunedì 8 giugno 2009

Marinelli su precari sanità Lazio


Il responsabile per il Lazio del movimento Italia dei Diritti: “La pubblica amministrazione non deve essere, come è stata per troppo tempo, un ammortizzatore sociale anti-disoccupazione”

Roma - “Nella sanità l’inversione dei fini amministrativi rasenta l’apoteosi. Mi dispiace per i lavoratori atipici, ma la pubblica amministrazione dovrebbe servire a erogare servizi al cittadino e non a risolvere i problemi dell’occupazione”. Questo il commento di Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio del movimento Italia dei Diritti, sulla questione dei precari che operano nell’ambito della sanità regionale e che non possono essere assunti a tempo indeterminato per via del blocco delle assunzioni. La situazione è particolarmente grave nei due nosocomi capitolini, l’Umberto I e il Sant’Andrea. “ Nel nostro Paese - ha aggiunto il responsabile laziale del movimento guidato da Antonello de Pierro - sussistono fondati dubbi sulla correttezza della selezione dei lavoratori a scadenza che poi si trovano a essere assunti in pianta stabile. In realtà la nostra Costituzione prevede un metodo di accesso all’impiego che è quello più giusto e premia il merito e la capacità, ossia l’assunzione tramite espletamento di procedura concorsuale. Nel ‘magna-magna’ generale, l’approssimazione regna sovrana e assistiamo a contraddizioni intollerabili, come nel caso dei 200 vincitori di concorso al comune di Roma, assunti dopo un anno solo grazie alle elezioni europee e al calcolo dei voti che avrebbe preso Alemanno. Serve quindi un ripensamento generale di tutto il sistema per introdurre termini che nell’epoca del liberismo selvaggio e del darwinismo deteriore sembrano quasi bestemmie. Mi riferisco a programmazione e pianificazione delle risorse, esattamente il contrario di precarietà e approssimazione”.

Nieddu su eternit Villa Flaminia


La vice-responsabile laziale del movimento Italia dei Diritti: “ E’ totalmente assurdo che in quella scuola si continui a fare lezione”

Roma - “ Urge presentare un’interrogazione al sindaco, per far si che si intervenga con la massima celerità per porre fine ad una situazione che non appare assolutamente tollerabile”.
Questo il commento di Anna Nieddu, vice-responsabile per il Lazio del movimento Italia dei Diritti, sulle proteste che da tempo interessano il plesso scolastico capitolino di Villa Flaminia. I genitori degli alunni sono da due anni in prima linea per richiedere la rimozione di quasi 25 mila metri quadrati di eternit che ricoprono i capannoni delle ex caserme militari adiacenti l’istituto e che distano pochi metri dalle aule dove si svolgono le lezioni. La loro pericolosità è stata certificata, per ordine del Tribunale di Roma, da un equipe dell’università di Tor Vergata esperta nello studio dei danni causati dall’esposizione all’amianto, la quale ha riconosciuto un livello di rischio pari a 25 su una scala che ha come valore massimo 27. “ In presenza di risultanze così allarmanti - ha continuato la vice responsabile per la regione Lazio del movimento guidato da Antonello de Pierro - mi sembra inconcepibile che si continui a svolgere la regolare attività didattica. Villa Flaminia dovrebbe essere chiusa fino alla definitiva rimozione dei pannelli. Ormai la chiusura delle scuole è imminente ed è giusto che si proceda a una definitiva risoluzione del problema entro settembre, quando i cancelli si riapriranno”.

venerdì 5 giugno 2009

Poliziotto al cellulare per emergenze, per Marinelli una buffonata


Il responsabile dell’Italia dei Diritti per il Lazio: “Puzza di propaganda elettorale. I tempi della presentazione sono molto sospetti”

Roma - “L’ennesima buffonata per di più con l’aggravante della recidiva infraquinquennale specifica.” Il responsabile dell’Italia dei Diritti per il Lazio Vittorio Marinelli non usa mezzi termini nel commentare la cosiddetta ‘sicurezza partecipata’, il nuovo sistema di contatti tramite e-mail e telefonino fra cittadinanza e polizia o vigili urbani per segnalare, nel II municipio di Roma, le situazioni legate a degrado urbano e sicurezza. “E’ solo di qualche anno fa - prosegue Marinelli - la campagna pubblicitaria con la quale veniva divulgato alla pubblica opinione il servizio ‘denunce online’. Ieri come oggi tra pennacchi, cotillon e fuochi d’artificio si fa come in America quando le finanziarie vendevano il nulla. Non crediamo che il nuovo servizio si distinguerà da quello precedente e i tempi della presentazione sono inoltre particolarmente sospetti. Un governo che ha puntato sulla propaganda in tema di sicurezza e un neo principe rinascimentale come il nostro sindaco Alemanno, che ha fatto cadere Roma in una cappa di cupezza e delinquenza, tirano fuori questa novità due giorni prima delle elezioni e purtroppo fanno bene perché gli italiani sono un popolo di fessi.”

lunedì 1 giugno 2009

Meno incidenti sul lavoro ma più morti, Marinelli attacca


Il responsabile per la regione Lazio per l’Italia dei Diritti:: “Come sempre la sicurezza sul lavoro è poco più di un optional”


Roma - “Sembra quindi che l’unico sistema di ricerca metodologica verosimile sia quello dell’ ‘osservazione partecipante’ “così ha esordito Vittorio Marinelli responsabile per la regione Lazio dell’Italia dei Diritti, riguardo il problema di sovraffollamento dei lavoratori al pronto soccorso che stando al rapporto pubblicato dall’ Agenzia di sanità pubblica del Lazio, relativi agli incidenti registrati dalla varie ASL della Regione, ha raggiunto un accesso negli ultimi anni di oltre 5000 infortuni. L’esponente dichiara :”Dando retta alle statistiche, la città più delinquente d’Italia sarebbe Bolzano mentre Napoli sarebbe un’isola felice di legalità e di rispetto del buon vivere. Basandoci sui dati relativi agli incidenti, in realtà non è così ed in merito a Bolzano se ti spostano un vaso di fiori vai al commissariato mentre a Napoli ci vai solo se stai in fase terminale per causa di un tentato omicidio. Il problema dello stato degli infortuni sul lavoro- prosegue il responsabile del movimento guidato da Antonello De Pierro - è analogo perché gli unici incidenti che non possono essere nascosti, sono quelli relativi alle morti bianche che infatti aumentano mentre gli infortuni che non arrivano a queste conseguenze, sono oramai quotidianità; proprio come i furti a Napoli che non vengono più denunciati perché le persone in questione sono rumeni,albanesi, marocchini, pakistani e altri stranieri il più delle volte in nero”.

Sabotato gruppo sostenitori Italia dei Diritti su Facebook


Il presidente del movimento Italia dei Diritti Antonello De Pierro: “. Il metodo mi sembra consono alla parte politica pubblicizzata, basato sul non rispetto delle idee altrui, in perfetto stile Ventennio”


Roma - “Di fronte ad un atto così vile non ci sono molte parole da pronunciare, perché sono i fatti a parlare chiaro”. Questo il commento di Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, riguardo alla vicenda che ha visto coinvolto il gruppo di sostegno al movimento presente sul social network Facebook. Nella giornata di ieri, infatti, la pagina del gruppo “Sostenitori Italia dei Diritti”, che contava oltre 8.000 iscritti simpatizzanti, causa blocco account, è rimasta temporaneamente senza amministratori ed è stata letteralmente "scippata" dall'utente Pdl Ciociaria e Danilo Mastrantoni, che hanno cancellato tutti i contenuti originari e li hanno sostituiti con quelli relativi a una campagna elettorale di Antonello Iannarilli. De Pierro, letteralmente subissato da attestazioni di solidarietà dei suoi sostenitori, indignati per questo truffaldino accostamento politico ad un’area rispetto alla quale il movimento è del tutto lontano, ha provveduto prontamente a riaprire una nuova pagina che, nel giro di una giornata, ha acquisito oltre 2.000 membri.
“Mi auguro che il candidato alla provincia di Frosinone del centrodestra Antonello Iannarilli - ha aggiunto De Pierro - prenda le distanze da tale gesto perpetrato dagli account di cui conosciamo i nominativi, ma non siamo certi che siano quelli dei reali artefici di questa losca macchinazione. Il metodo mi sembra consono alla parte politica pubblicizzata, basato sul non rispetto delle idee altrui, in perfetto stile Ventennio. Ma soprattutto in quest’atto intravedo la paura di ciò che noi rappresentiamo. Una realtà presente in mezza Italia e organizzata in modo efficiente e capillare come quella che io mi onoro di aver creato e di dirigere è normale che sia temuta da quanti tentano quotidianamente di cloroformizzare le coscienze e di addormentare ogni forma vitale di democrazia”.
In relazione all’accaduto, il responsabile dell’Italia dei Diritti per la regione Lazio Vittorio Marinelli ha dichiarato: “Nel caso di specie, sembra rinvenirsi una sorta di furto della personalità che è penalmente rilevante e normalmente frequente in altri ambiti, ma il cui richiamo anche in questa specifica situazione appare oltremodo pertinente. Il problema scaturisce dal vuoto normativo relativo ai social network e pertanto rimanda alla necessità di dover applicare istituti previsti dal legislatore per fattispecie differenti. Sembra però che si possa invocare la legge sul diritto d’autore, che viene in soccorso unitamente alle note figure di ‘appropriazione dei pregi altrui’, in tema di concorrenza sleale. Tutto questo combinato disposto porta ad un risultato univoco difficilmente confutabile, ossia quello che vede il movimento Italia dei Diritti vittima di un vero e proprio furto”.

venerdì 29 maggio 2009

Malata di SLA quattro giorni in barella, la Nieddu attacca


La viceresponsabile per il Lazio dell’ Italia dei Diritti: “Bisogna risanare la situazione immediatamente”


Roma - “Non dimentichiamoci dei tagli pazzeschi che ha subito la regione Lazio nella sanità in questi ultimi anni” così dichiara la viceresponsabile per il Lazio dell’ Italia dei Diritti Anna Nieddu. L’oggetto in questione è l’interminata attesa di una malata grave di SLA, avente luogo nel pronto soccorso dell’ospedale di Tivoli che da quattro giorni aspetta in barella una sistemazione e senza alcun tipo di vigilanza. Basti pensare che è stata tenuta addirittura un giorno priva di acqua tanto da rischiare la disidratazione. La responsabile aggiunge :” Bisogna capire se la struttura è in grado o meno di fornire assistenza, condivido l’intenzioni dei familiari di far intervenire l’Arma dei Carabinieri in uno stato di emergenza del genere ma non ci lasciamo prendere da facili invettive alla malasanità”. Inizialmente la famiglia aveva chiamato il medico di base che si era rifiutato di venire e in seguito la CAD dell’ ASL (centro di assistenza domiciliare) che gli ha quindi consigliato di chiamare il 118, da lì in avanti la reale difficoltà di trovare un posto letto in un ospedale all’altezza della malattia in questione.. La responsabile del movimento guidato da Antonello De Pierro prosegue: “ Evidente è la necessità di creare contatto tra giuristi, politici e medici che analizzino il quadro della sanità con monitoraggio costante. Questo renderebbe più efficiente il sistema sanitario stesso riducendo perfino la spesa pubblica”.

giovedì 28 maggio 2009

La Gelmini infierisce sui presidi, Marinelli contrattacca


Il responsabile per il Lazio dell'Italia dei Diritti: “I presidi dovrebbero davvero imparare come ci si comporta dal ministro, come quando è andata a dar l'esame di abilitazione a Reggio Calabria”


Roma - “Lo sfascio della scuola è oltremodo comprensibile e sotto gli occhi di tutti e non si capisce perchè ci si debba stupire dato che in italia non funziona pressochè nulla”, è quasi disillusa la reazione di Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell'Italia dei Diritti, nel sentire il resoconto di come il ministro Gelmini avrebbe redarguito i presidi scolastici che si sono lamentati delle difficoltà causate dalle riforme che portano la sua firma: “Peraltro – continua l'esponente del movimento presieduto da Antonello de Pierro – l'incuria e il disinteresse nel settore vitale della pubblica istruzione potrebbe essere la dimostrazione della spinta suicida del nostro paese. La totalità delle altre nazioni infatti tra paesi emergenti e del primo mondo nessuno escluso punta alla cultura e alla promozione scientifica, mentre l'Italia ancora una volta si distingue come mosca bianca rimanendo la cenerentola di turno anche in questo settore tra professori precari demotivati, presidi asburgici o borbonici a seconda delle latitudini e adolescenti viziati che pensano solo a fare i tronisti o le veline”.

mercoledì 27 maggio 2009

Acqua in economia all’Umberto I, Marinelli attacca


Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Occorre indagare sui partecipanti al banchetto del disavanzo pubblico”



Roma - “Mancava soltanto l’Umberto I all’appello dello sfascio generale che riguarda la Sanità del Lazio”. Così Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, commenta l’allarmante carenza di reagenti, carta igienica, garze, pannolini e addirittura acqua da bere al Policlinico Umberto I. Sembra, infatti, che a ogni paziente venga distribuito, con queste temperature, meno di un litro d’acqua al giorno.
“Nonostante quest’ultimo nosocomio - afferma Marinelli - abbia, allo stato attuale, recuperato ampiamente rispetto agli altri, ora appare intenzionato a voler raggiungere probabilmente la pole position del mal funzionamento. Occorre a questo punto, allora, indagare sui compensi e sulle retribuzioni dei vari amministratori e su quelle degli altri partecipanti al banchetto del disavanzo pubblico”.
“E’ infatti evidente - continua il responsabile regionale del movimento presieduto da Antonello De Pierro - che, poiché i soldi che vengono destinati dallo Stato alle Regioni, sono nella stessa misura di quelli erogati, per esempio, dalla Svezia, mi sembra logico che nel nostro Paese qualcosa non quadra. Infatti questo flusso di denaro imponente serve a tutto, vale a dire auto blu, mobilia di lusso, viaggi pseudoscientifici e chi ne ha più ne metta del “magna magna” generale, fuorché a dare servizi ai cittadini”.
“Si inizi, quindi - dice Marinelli - a tagliare questi sprechi vergognosi e, con i soldi così recuperati, si provveda ad acquistare le cose primarie per l’esistenza di un degente”.
Poi conclude: “E visto che ci siamo, si proceda oltremodo a risparmiare sull’acqua minerale considerato che, stante la bontà dell’acqua del nostro rubinetto, l’acquisto delle inquinanti bottiglie di PET sembra l’ennesimo regalo all’amico di turno”.

lunedì 25 maggio 2009

Consulenze a Roma solo per laureati, la reazione di Marinelli


Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Il neo principe rinascimentale romano ha distribuito incarichi a persone che la laurea non sanno neppure cosa sia”

Roma - “Il comune sta facendo come quello che decide di mettersi a dieta dopo aver mangiato antipasto, primo, secondo, contorno e dolce. Finita infatti l’infornata degli amici, il già camerata Gianni Alemanno si dichiara un censore che meno credibile non potrebbe essere.” Con queste parole il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti Vittorio Marinelli commenta il nuovo regolamento del Campidoglio per il conferimento degli incarichi di lavoro autonomo e non nasconde la propria indignazione. “Pochi ricordano - prosegue - che mentre 200 regolari vincitori di concorso stanno a spasso da quasi un anno, il neo principe rinascimentale romano si è dimostrato oltremodo munifico distribuendo a destra e a manca incarichi a persone che la laurea non sanno neppure cosa sia. Alcuni di questi incarichi, inoltre, sono stati retribuiti con emolumenti di oltre 100.000 euro annui. Dunque per i poveri fessi che hanno perso anni e anni a studiare piuttosto che a fare i cortigiani non restano che le briciole, e probabilmente - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - i biafrani laureati si troveranno ad essere controllati da obesi diplomati.”

venerdì 22 maggio 2009

Disagi asilo nido a Roma, l’indignazione di Marinelli


Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Ennesima braccio di ferro che vede come solite vittime innocenti i bambini”

Roma - “Allevare figli in Italia continua ad essere una vera e propria lotta per la sopravvivenza” così Vittorio Marinelli, responsabile dell’Italia dei Diritti per la regione Lazio, affronta la questione degli scioperi delle maestre, avvenuta nella sede dell’asilo nido “Tappeto Volante” a Mostacciano. Era infatti oramai da diversi giorni che i genitori si ritrovavano ad attendere per diverse ore l’arrivo di qualche supplente fino a quando, oramai stufi, hanno deciso di richiedere l’intervento dei Vigili Urbani che hanno così mandato tempestivamente una pattuglia. Marinelli dichiara: ”I genitori vorrebbero un minimo di aiuto, tenendo presente che lo Stato prende il 43% del reddito dei cittadini, offrendo in cambio un evidente disinteresse anche per la missione educativa”. L’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro aggiunge: “ basta confrontare il quadro nel resto d’Europa, per evincere rapidamente con quante costrizioni in più vivono i nostri maestri”. Sono diversi infatti oramai, i casi in cui gli insegnanti sono costretti a scioperare, mettendo in serie difficoltà anche le famiglie con il proprio lavoro.

giovedì 21 maggio 2009

Ospedali romani inefficienti, Marinelli indignato


Il responsabile per il Lazio dell’IdD: “L’ennesimo irragionevole paradosso italiano”


Roma - “Gli italiani sono irrecuperabili. Per colpa loro, infatti, le nostre senatrici e soprattutto le povere deputate andranno tutte spettinate, perché il Senato ha deciso di non rimborsare più gli 81.000 euro di spese per parrucchiere”. Questo il commento ironico di Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio del movimento Italia dei Diritti, di fronte all’ennesima inefficienza degli ospedali romani. Nelle strutture sanitarie della capitale mancano le barelle e le ambulanze non possono partire nei momenti di emergenza. Soltanto ieri, a causa della mancanza delle lettighe, 7 ambulanze erano ferme all’Umberto I, 10 al Policlinico Casilino, 9 a quello di Tor Vergata, 6 all’ospedale Vannini e al Pertini, 7 al nosocomio di Tivoli e al San Giovanni, 4 al Sant’Andrea, dove inoltre, 19 persone in barella erano in attesa di un posto letto o di un trasferimento presso un’altra struttura. “Di fronte a questi che sono i veri problemi della Nazione, - ha commentato Marinelli - sembra assurdo credere come l’Italia possa pensare alle acconciature, o come sia possibile che il nostro Paese sia il maggiore acquirente mondiale di orologi di lusso. Ora chiunque tra una vecchia e puzzolente ambulanza e un Rolex d’oro cosa sceglierebbe? Quindi fanno bene i vari consiglieri regionali, assessori, direttori generali, fratelli piccoli dei predoni maggiori, senatori e deputati a favorire il rilancio del Paese con il made in Italy del lusso sfrenato, anziché pensare ai servizi per i cittadini. D’altronde - ha concluso sarcasticamente l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - considerato che la pressione fiscale in Italia si ferma ad appena il 43%, gli italiani e i cittadini della regione Lazio hanno ancora a disposizione il 57% del proprio reddito per chiamare belle ambulanze private nuove di zecca con barelle scintillanti”.

martedì 19 maggio 2009

Il Comune di Roma compra immobili, l’attacco di Marinelli


Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Andrebbe potenziata la locazione, non si risolve così il problema dell’emergenza abitativa”


Roma - “Il Comune che acquista case è un po’ come l’ultimazione del Gra: ha dell’incredibile perché dimostra paradossalmente l’assoluta buona fede di chi fa questi proclami. Costoro infatti, anziché vergognarsi e far passare in sordina questi risultati scandalosi quali l’ultimazione di un misero raccordo anulare, a fronte dei tre di Madrid, con l’immissione di 300 appartamenti lo sbandierano addirittura come esempio di buona amministrazione. In effetti nel ‘magna magna’ generale verrebbe da dire: ‘almeno le briciole sono restate’, ma con le briciole è difficile sfamare la fame di alloggi che ha non solo Roma ma l’Italia intera. Forse la Pubblica Amministrazione bene farebbe a potenziare al massimo lo strumento della locazione considerato che addirittura nel rinnegato ventennio una casa borghese la si pagava gli odierni 300 euro al mese”. Questo l’attacco del responsabile per il Lazio dell’ Italia dei Diritti Vittorio Marinelli alla notizia dell’acquisto di immobili da parte del Comune per risparmiare sul costo dei residence attualmente destinati all’emergenza abitativa, provvedimento che secondo Marinelli non risolve il problema principale. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro rincara la dose sulle deludenti scelte architettoniche fatte negli anni passati con la creazione di nuovi quartieri e così conclude: “Per di più l’Italia è fuoriuscita completamente anche dal circuito architettonico e urbanistico mondiale perché mentre in altri paesi gli architetti hanno dato vita ad episodi architettonici interessanti, soprattutto a Roma hanno invece generato il Corviale, il Laurentino 38 e Spinaceto che sulla carta invece avevano tutto per essere quartieri modello. Sembrerebbe quindi che l’unica soluzione per l’emergenza abitativa romana sia una deportazione di massa di architetti, urbanisti, amministratori dalla Scandinavia alla città eterna”.

venerdì 15 maggio 2009

Marinelli sul trasporto verde nel Lazio


Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti:” L’Italia prenda esempio dal suo passato”


Roma - “L’Italia deve differenziarsi dal resto del mondo e anziché puntare sul futuro deve rivolgersi al passato. Il nostro paese infatti tra le varie particolarità che lo rendono unico nell’intero pianeta ha quella che più si và avanti e più si và verso il peggio”. Queste le dichiarazioni rilasciate dal responsabile del Lazio dell’Italia dei Diritti, venuto a conoscenza dell’inaugurazione della seconda edizione del MoTechEco che si terrà fino al 16 maggio al Palazzo dei Congressi dell’Eur.”Fino agli anni 70 -prosegue Marinelli- Roma si caratterizzava per una rete di filobus e di tram che era tra le più competenti d’ Europa. Addirittura andando ancor più a ritroso,si scopre un Vittorio De Sica nel suo celeberrimo “Ladri di biciclette”,dove viene descritto lo spaccato della mobilità della capitale d’Italia che era all’epoca proprio come la Barcellona di oggi”. L’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro aggiunge: “Chiunque si trovi a visitare la metropoli catalana, vedrà che l’amministrazione locale dopo aver dato una decina di linee di metro ai propri abitanti, ha puntato sulla bici e sul bike sharing”. E’ questa una delle molteplici dichiarazioni di premura a favore del rinnovabile dovuta in primis allo stato di benessere dei cittadini ma anche alla necessità di rientrare negli obiettivi stabiliti dall’Europa che impongono all’Italia di raggiungere la quota del 20 % di consumo energetico da fonti rinnovabili entro il 2020. “Ma proprio qualche giorno fa-aggiunge Marinelli- in occasione del triste investimento di un adolescente su via Palmiro Togliatti, il neoprincipe rinascimentale Alemanno ha testualmente affermato: ‘ Leviamo le piste ciclabili che tanto non ci và nessuno’. Sembra quindi che prima di cercare meritate alternative all’inquinamento privato, forse l’amministrazione capitolina dovrebbe far pedalare i romani non solo sul lavoro ma pure sui -sette colli fatati-”.

giovedì 14 maggio 2009

Marinelli sull’inefficienza degli ospedali romani


Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Opportuno aspirare ai modelli della Toscana e dell’Emilia Romagna”


Roma - “Chiunque, e noi come loro, si chiede dove vanno a finire i soldi della pressione fiscale insostenibile italiana. È infatti solo dell’altro giorno la notizia, passata a onor del vero molto in sordina, che manca un miserrimo 0,1 percento per arrivare ai record di Prodi, quando però dovevamo andare in Europa. Questo il commento polemico di Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio del movimento Italia dei Diritti, riguardo all’emergenza sanitaria in cui versano gli ospedali romani. Con un numero insufficiente di posti letto e di personale sanitario, l'attività nei pronto soccorso è più lenta e c’è un sovraffollamento nei reparti di emergenza. Per far fronte alla situazione, domani è in programma un summit in Regione, dove l'assessore alla sanità Esterino Montino, i direttori generali e i manager delle Asl e delle aziende ospedaliere cercheranno una soluzione.“Atteso che, la maggior parte dei fondi devoluti dallo Stato alle regioni li percepisce la sanità, - ha continuato Marinelli - nel Lazio sembra che mentre i pazienti diventano sempre più simili ai bambini biafrani, qui qualcuno a forza di mangiare è diventato oltremodo obeso. Montino e tutti i sui amici dovrebbero smetterla di cercare una specificità laziale e dovrebbero guardare senza andare troppo lontano ai modelli di eccellenza per potervi indi copiare. Non bisogna infatti arrivare in Svezia o in altri paesi scandinavi, dove lo Stato dalla culla alla bara da tutto, ma è sufficiente arrivare in Toscana e in Emilia Romagna. Anziché sperperare soldi in inutili convegni, basterebbe acquistare un biglietto di seconda classe Roma-Firenze o Roma-Bologna per insegnare a questi signori come al di là delle tante chiacchiere si faccia sanità pubblica.”