mercoledì 30 giugno 2010

Per le famiglie del Lazio mare sempre più salato, l’indignazione di Marinelli


Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “I cittadini sono costretti a pagare quello che appartiene alla collettività”


Roma– Trascorrere una giornata sul litorale laziale ogni anno ha un costo maggiorato per i cittadini della Capitale. Stando alle ultime inchieste, una famigliola media, di tre componenti, assicurandosi a malapena il minimo indispensabile per passare un giorno al mare, arriva a spendere circa 40 euro.
Sul piede di guerra le associazioni dei consumatori che denunciano aumenti complessivi di oltre il 2 % , fino quasi al 5 % per un ombrellone. Ironiche, che non nascondono indignazione le parole di Vittorio Marinelli responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti : “Fanno bene gli stabilimenti balneari ad aumentare i prezzi, così finalmente i poveri gestori riusciranno perlomeno a sopravvivere. Sembra infatti dalle ultime dichiarazione dei redditi che i poveri esercenti, che tanto fanno par la collettività, guadagnano poi solamente 10900 euro, non al giorno, come a chiunque verrebbe da pensare, bensì all’anno.10900 annuali, facendo le varie operazioni aritmetiche da un reddito per questi benefattori dell’umanità di 30, 27 euro al giorno. Rimane quindi il dubbio di capire come mai queste imprese sembrino floride quando, visti gli incassi scandalosi, il percepire un reddito così modesto porterebbe qualsiasi amministratore all’obbligo di consegnare i libri in tribunale per le dichiarazioni di fallimento”.

Scegliere una soluzione spartana sembra l’unico modo di arginare gli aumenti, più l’impianto è elegante e maggiore è il rischio di trovarsi di fronte a sorprese sgradevoli. I clienti possono difendersi osservando i tariffari, sebbene non tutti gli esercenti rispettino le regole, ben 59 infrazioni sono infatti state segnalate per mancata esposizione dei prezzi, oppure optando per i giorni feriali e le ore pomeridiane, quando i prezzi subiscono un calo, scelta però difficilmente praticabile per gran parte dei nuclei famigliari romani.

“Il concetto di bene comune – prosegue Marinelli – sempre più s’affievolisce fino a sparire nella nostra società , a partire dall’acqua passando anche per la privatizzazione del demanio i cittadini sono costretti a pagare quello che appartiene invece alla collettività. Nello specifico ci si stupisce di come le spiagge libere non siano ancora più affollate di quanto già dovrebbero essere. Arenili dove si entra e , come è giusto che sia, non si spende una lira, anzi un euro. Farebbero bene quindi, i consumatori – conclude con una punta di sarcasmo, l’esponente laziale del movimento presieduto da Antonello de Pierro – a scegliere solo queste spiagge onde consentire ai gestori di evitare lo sforzo di andare in tribunale, permettendo il fallimento automatico delle imprese di balneazione”.

venerdì 25 giugno 2010

A Roma il primato di morti per pm10. L’aut aut di Marinelli

Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Le città non sono in grado di sostenere il traffico urbano per carenza infrastrutturale”


Roma, 25 giugno 2010 – “Sicuramente il trend è positivo se riceviamo buone notizie sia da Pomigliano d’Arco che dal Golfo del Messico. La prima, cittadina campana, lancia un messaggio di speranza in ordine alla chiusura degli stabilimenti Fiat Italia; il secondo, invece, ex meraviglioso golfo turistico, suona la sveglia a chi amministra la cosa mondiale sui rischi ecologici del petrolio”. Questa la dichiarazione del responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, Vittorio Marinelli , all’indomani dell’assegnazione del non invidiabile primato conquistato da Roma come città con più morti che possono ricondurre all’inquinamento da pm10.
“In un’Italia, però rappresentata da vecchi amministratori capaci di gestire egregiamente solo condomini, - così lancia il suo strale Marinelli - si è soliti procedere come quando il medico, invece di curare le cause di una malattia, interviene su un brufolo con del semplice belletto o del fondotinta invece di risolvere i problemi alla radice”.
L’attenta disamina della questione, da parte dell’esponente regionale del movimento presieduto da Antonello De Pierro, prosegue con un paragone naturalistico che pone davanti agli occhi degli amministratori pubblici l’insostenibilità dell’attuale stato infrastrutturale: “Al termine della gestazione Madre Matura ci dà due gambe e non quattro pneumatici forniti di altrettante ruote, per cui data la non naturalità del trasporto automobilistico è necessario rivedere il sistema della mobilità urbana e, che vadano a benzina, a gasolio o a gas, le macchine devono sparire dai nostri borghi. Le città non sono in grado di sopportare il traffico privato per insufficienza infrastrutturale. Più che verso il futuro, il nostro sguardo è rivolto verso un radioso passato, quando Roma era la capitale mondiale di filobus e tram.”

giovedì 17 giugno 2010

Gran premio di Formula Uno all’Eur, Marinelli sarcastico


Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “I cittadini sbagliano a preoccuparsi perché ormai la tragedia della distruzione dell’unica zona di Roma dove sembrava di essere in Europa è già da tempo in essere”

Roma – L’ipotesi di far correre un Gran premio di Formula Uno all’Eur continua a suscitare perplessità e polemiche tra cittadini. Questa volta la mobilitazione è partita dal sito internet il respiro ed ha finito per coinvolgere consiglieri municipali ed il Comitato contro la Formula Uno all’Eur. “I cittadini – ha affermato il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti – impostano male le proteste perché dovrebbero pretendere la trasformazione della bella gara da Formula Uno a Rally internazionale urbano. Lo stato scandaloso delle nostre strade, Eur compreso, è invece una manna per quei pazzi scatenati che vediamo nelle belle foto di gare svolte tra mari e montagne. A parte questo i cittadini sbagliano a preoccuparsi perché ormai la tragedia della distruzione dell’unica zona di Roma dove sembrava di essere in Europa è già da tempo in essere. Il bel laghetto dell’Eur progettato dall’architetto De Vico e per il quale la cittadinanza di Tokio aveva regalato centinaia di ciliegi è ridotto alla metà. Tutti i cittadini stanno vedendo lo scempio del fantomatico acquario che è l’escamotage trovato dagli insaziabili Attila per distruggere questo ex piccolo pezzetto di paradiso urbano”.

Quello che suscita le maggiori preoccupazioni tra le associazioni ed i comitati di quartiere è che il comune, dietro il progetto della Formula Uno, voglia approvare una variante urbanistica per mettere mano all’intera area dell’Eur e costruire uffici, centri commerciali ed altre cubature. “ Lo sky-line dell’Eur – ha proseguito nel ragionamento il rappresentante del movimento guidato da Antonello De Pierro - con i bei grattacieli del ministero delle finanze un “episodio” brillante dell’architettura italiana post guerra è stato smantellato per far posto alla fantomatica nuvola di Fuksas. L’unitarietà dell’agro romano rappresentata dalla forma di rombo è definitivamente scomparsa a causa di quartieracci pseudo-chic con densità abitativa stile Calcutta. In questo quadro generale di furto sistematico della cosa pubblica il “Gran premio di Rally” appare strumentale e funzionale a tale scellerato divenire”.