Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Manca ogni forma di controllo nella P.A.”
Roma - “Qui, oltre a Maria di ‘addolorata’, c’è la collettività che ogni giorno scopre con quale mancanza di dignità umana chi dovrebbe amministrare il bene pubblico pensa soltanto a sé e alla propria pagnotta”. Questo il commento di Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, riferendosi alla truffa ai danni della sanità regionale messa in atto da Franco Cerretti, amministratore del presidio ospedaliero del Santa Maria Addolorata. Secondo i dati pervenuti dagli inquirenti che hanno smascherato e arrestato una banda di nove persone con l’accusa di corruzione e truffa al sistema sanitario regionale per un ammontare di 5 milioni di euro, il manager nascondeva soldi e una lettera compromettente, indirizzata alla figlia, dipendente della banca che ben tutelava il suo patrimonio, nella sua casa al mare.
“Forse - afferma Vittorio Marinelli - avrebbe fatto bene la Celere all’ennesima protesta dei precari della sanità di qualche giorno fa ad arrestarli volontariamente e dopo di che far capitare, per sbaglio, i precari in questione nella stessa cella del manager. In questo modo avrebbe potuto quest’ultimo spiegare com’è dura andare avanti con 5 milioni di euro a chi mantiene moglie e figli in modo precario con mille euro ogni trenta giorni, quando gli va bene”.
“Ciò premesso - aggiunge il responsabile per il Lazio del movimento presieduto da Antonello De Pierro - questa scandalosa vicenda dimostra, ancora una volta, come manchi ogni più elementare ed efficace forma di controllo nella Pubblica Amministrazione”.
“Occorre quindi - conclude Marinelli - rilanciare assolutamente la questione morale per fare in modo tale che finalmente di ‘addolorata’ ci sia soltanto la madre del Signore”.
Roma - “Qui, oltre a Maria di ‘addolorata’, c’è la collettività che ogni giorno scopre con quale mancanza di dignità umana chi dovrebbe amministrare il bene pubblico pensa soltanto a sé e alla propria pagnotta”. Questo il commento di Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, riferendosi alla truffa ai danni della sanità regionale messa in atto da Franco Cerretti, amministratore del presidio ospedaliero del Santa Maria Addolorata. Secondo i dati pervenuti dagli inquirenti che hanno smascherato e arrestato una banda di nove persone con l’accusa di corruzione e truffa al sistema sanitario regionale per un ammontare di 5 milioni di euro, il manager nascondeva soldi e una lettera compromettente, indirizzata alla figlia, dipendente della banca che ben tutelava il suo patrimonio, nella sua casa al mare.
“Forse - afferma Vittorio Marinelli - avrebbe fatto bene la Celere all’ennesima protesta dei precari della sanità di qualche giorno fa ad arrestarli volontariamente e dopo di che far capitare, per sbaglio, i precari in questione nella stessa cella del manager. In questo modo avrebbe potuto quest’ultimo spiegare com’è dura andare avanti con 5 milioni di euro a chi mantiene moglie e figli in modo precario con mille euro ogni trenta giorni, quando gli va bene”.
“Ciò premesso - aggiunge il responsabile per il Lazio del movimento presieduto da Antonello De Pierro - questa scandalosa vicenda dimostra, ancora una volta, come manchi ogni più elementare ed efficace forma di controllo nella Pubblica Amministrazione”.
“Occorre quindi - conclude Marinelli - rilanciare assolutamente la questione morale per fare in modo tale che finalmente di ‘addolorata’ ci sia soltanto la madre del Signore”.
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