venerdì 25 febbraio 2011

De Pierro, Gheddafi dittatore sanguinario va processato per crimini contro l’umanità


Il Presidente dell’Italia dei Diritti : “C’è da dire che Berlusconi gli amici se li sa scegliere molto bene, andando proprio a pescare tra i titolari delle dittature più sanguinarie del pianeta. Sono in molti comunque a portare nelle proprie coscienze il peso e la responsabilità politica di quanto sta accadendo”



Roma – I drammatici fatti che stanno sconvolgendo la Libia non lasciano indifferente Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti il quale, sdegnato dalle violenze, dichiara sentita vicinanza alle migliaia di vittime: “Esprimo a nome di tutto il movimento la più ferma condanna per quello che Gheddafi sta facendo in Libia contro la sua gente, colpevole soltanto di chiedere rispetto per i diritti umani, cosa che purtroppo, in 42 anni di dittatura del colonnello libico, è stata solo un miraggio. Ѐ inconcepibile ciò che sta avvenendo davanti agli occhi della comunità internazionale, manifesto la più totale solidarietà nei confronti di chi in queste ore sta dimostrando e combattendo in piazza per inseguire un tanto atteso sogno democratico. Nel dizionario – prosegue De Pierro - non riesco ad individuare le parole adatte per qualificare un personaggio quale è Gheddafi, che non merita di essere citato come appartenente al genere umano. Un dittatore sanguinario che dovrebbe essere, sempre se catturato vivo, cosa che mi auguro, processato immediatamente per crimini contro l’umanità”.

Il despota libico, osteggiato dal violento moto insurrezionale ha più volte visitato il nostro paese, l’ultimo sontuoso soggiorno risale ad agosto del 2010 nella Capitale. Fatti che allora, e in misura maggiore alla luce della sanguinosa e tragica attualità, suscitano disappunto e riprovazione nel presidente del movimento extraparlamentare.

“Gheddafi è un criminale – prosegue De Pierro - non c’era bisogno di assistere a quanto sta accadendo in questi giorni, con la feroce repressione da lui ordinata, per giudicarlo come tale. Certamente andava fermato molto prima e invece, probabilmente, il suo nome è legato a vicende oscure che fanno parte del triste elenco di misteri irrisolti dell’Italia e non solo. Non riesco a rendermi ancora conto di come qualcuno, e mi riferisco soprattutto all’attuale Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, abbia potuto accoglierlo, stipulando a nome dell’Italia trattati di amicizia ed esibendosi anche in un baciamani deplorevole e ridicolo. Certo – asserisce con amara ironia - c’è da dire che il nostro Premier gli amici se li sa scegliere molto bene, andando proprio a pescare tra i titolari delle dittature più sanguinarie del pianeta. Sono in molti comunque a livello internazionale a portare nelle proprie coscienze il peso e la responsabilità politica di quanto sta accadendo in queste ore”.

A Ostia autobus in fiamme è caos senza vigili, l’attacco De Pierro


Il Presidente dell’Italia dei Diritti critica l’assenza dei vigili per oltre un’ora: “Quanto accaduto questa mattina evidenzia l’incapacità gestionale dimostrata dalla giunta del XIII Municipio”



Roma – Alle 7.30 di questa mattina all’altezza di via del Lido di Castel Porziano un autobus con passeggeri a bordo ha improvvisamente preso fuoco. Se rapida è stata la reazione del conducente, che ha evitato il ferimento dei viaggiatori facendoli scendere, e pronto l’intervento di vigili del fuoco e carabinieri, non si può dire altrettanto di chi avrebbe dovuto gestire il traffico e le verifiche post incidente. Sono arrivate infatti all’Italia dei Diritti numerose segnalazioni di cittadini che lamentavano di non riuscire a comprendere come, ad un’ora dai fatti, non fossero ancora giunti sul posto i vigili urbani, cosa che ha scatenato il panico e un grosso ingorgo sul tratto stradale.

Sul posto si sono recati immediatamente dei rappresentanti del movimento extraparlamentare e, alle 8.30, è giunto anche il presidente Antonello De Pierro che dichiara : “Sarebbe bastato, e un piccolo appunto va fatto ai carabinieri, delimitare l’accesso circa 200 metri prima deviando immediatamente il traffico, e non a brevissima distanza dall’autobus interessato, come è stato fatto. Tutto questo per evitare il panico che si è registrato sul luogo dove gli automobilisti si avviavano a imboccare via Cristoforo Colombo, ignari di tutto, e improvvisamente erano costretti a fare inversione di marcia dando luogo a uno scenario grottesco, con macchine impazzite e di traverso sulla strada. Senza calcolare che più di un autobus è stato costretto, non potendo fare manovra a percorrere il tratto a marcia indietro. La situazione appariva quasi irreale ed esilarante, il tutto senza l’ombra di un vigile urbano. Quanto accaduto questa mattina – ribadisce il presidente dell’Italia dei Diritti - evidenzia l’incapacità gestionale dimostrata dalla giunta del XIII Municipio, che inevitabilmente sta condizionando il resto dell’apparato istituzionale anche in settori generalmente conosciuti come ben organizzati. Non capisco tra l’altro – prosegue - perché chi non ha capacità specifiche si ostini a fare l’amministratore a tutti i costi, sbandierando il possesso di formule magiche per affrontare difficili problemi, allo scopo di riuscire ad ottenere consensi sul nulla. Sono tante infatti le questioni irrisolte da parte dell’amministrazione guidata dal minisindaco Giacomo Vizzani”.


Le accorate indicazioni arrivate all’Italia dei Diritti, stimolano il movimento a continuare le proprie battaglie in difesa della vivibilità e della corretta gestione dei municipi, in particolare si rinnova l’attenzione nei confronti del XIII.

“Neanche a farlo apposta - asserisce De Pierro - , ironia della sorte proprio in via del Lido di Castel Porziano, si trascina un problema annoso che è quello del degrado della pineta che proprio il presidente Vizzani, in un incontro con il sottoscritto, aveva promesso di risolvere in breve tempo. Abbiamo atteso speranzosi, ma attualmente la pineta è attanagliata e stritolata dall’abbandono forse anche più di prima. La prostituzione dilaga e conseguentemente i pericoli annessi a questo fenomeno, gli accampamenti di fortuna continuano ad essere presenti all’interno del polmone verde e soprattutto si moltiplicano le discariche a cielo aperto dove alcune aziende vanno a versare rifiuti per risparmiare sullo smaltimento”.

4 nuove commissioni in Regione Lazio, Marinelli critica la Polverini


Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti : “La Regione ha tanti strumenti per torcere e spremere ulteriormente i cittadini del Lazio e siamo sicuri che la neonata commissione sul federalismo saprà inventarsi qualche fardello per coprire le nuove spese”




Roma – Il Lazio avrà altre quattro commissioni regionali, per un record di venti, il doppio della media delle altre regioni italiane, dodici in più della Lombardia, porzione d’Italia nettamente più popolosa di quella governata da Renata Polverini.

L’ampliamento votato di recente e quasi all’unanimità, che sottintende un aumento delle spese considerati i rimborsi assegnati ai nuovi commissari vice e staff, ha scatenato le reazioni di molti, in particolare dei consiglieri radicali Berardo e Rossodivita, che hanno gridato alla vergogna, ribadendo contrarietà espressa allora come oggi.

“I Radicali sbagliano a lamentarsi – dichiara con sarcasmo Vittorio Marinelli responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti - perché i veri artefici di questo aumento esponenziale dei costi della politica sono proprio loro, infatti se non avessero rotto le scatole e avessero permesso il normale esercizio democratico di impicci, intrallazzi, imbrogli, e chi più ne ha più ne metta, i quali hanno caratterizzato le ultime regionali, la povera Polverini non sarebbe stata costretta ad inventarsi altre 4 commissioni per accontentare gli ‘amici’rimasti fuori dal giro. Riguardo poi l’aumento delle spese – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - questo non è certamente un problema e la dirigenza, ‘Renata’ dovrebbe prendere esempio dall’ amico Gianni ‘Ale (d) anno’ . La difficoltà non c’è, basta assumere 4000 parenti all’Atac e innalzare poi il biglietto dell’autobus da 1 euro a 1 euro e 75 centesimi”.

Con un deficit annuo di oltre un miliardo in molti si interrogano sulla necessità di costituire altre commissioni, due concesse alla sinistra e due alla destra, una di queste “Giochi olimpici 2020 e grandi eventi” presieduta da Romolo Del Balzo, consigliere che fu sospeso a dicembre dopo l’arresto per truffa.

“La Regione – prosegue Marinelli - ha tanti e tanti strumenti per torcere e spremere ulteriormente i cittadini del Lazio e siamo sicuri che la neonata Commissione sul Federalismo, saprà inventarsi qualche fardello per coprire le nuove spese. Forse – conclude con ironia l’esponente dell’Italia dei Diritti - bisognerebbe studiare o creare ad hoc una commissione musicale per introdurre il nuovo inno regionale, una buona idea potrebbe essere quella di :“Osteria di Poggibonsi’ con particolare attenzione alle parole e al coro”.

martedì 22 febbraio 2011

Al via interrogatori su Parentopoli Ama, Celardo attacca Alemanno


Il viceresponsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti :“ Ci deve essere un segno forte e preciso che determini con chi si schiera l’Amministrazione se con i cittadini onesti o con i corrotti”



Roma- “ Come Italia dei Diritti attendiamo ancora sviluppi in merito, non mi risulta infatti ci siano state dei distinguo e delle prese di posizione precise del Sindaco e dell’assessore competente. Alemanno si è soltanto riservato di sapere, non ha preso nessuna posizione definitiva sulla questione e ciò è molto grave”.

Commenta nettamente Carmine Celardo, viceresponsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, la reazione del primo cittadino romano Gianni Alemanno, all’inchiesta sulla presunta Parentopoli all’interno dell’Ama che si riaccende alla vigilia dei primi interrogatori. Lo scandalo vede coinvolti 5 tra responsabili ed ex dell’azienda addetta alla gestione dei rifiuti della città, sospettati di assunzioni facili e accusati, tra le altre cose, di abuso d’ufficio.

“Plaudendo alla magistratura, vorrei sottolinearlo, l’Italia dei Diritti potrebbe essere etichettata di giustizialismo, bisogna invece far presente – analizza Celardo - che noi la elogiamo quando fa le cose giuste e fatte bene, nel momento in cui si impegna a cercar di far rispettare oltre alla legalità anche l’etica e la morale della politica, che non è soltanto buona o cattiva gestione della cosa pubblica dal punto di vista amministrativo, bensì rispetto delle regole e dei ruoli. La giurisdizione quando colpisce corrotti e corruttori non fa giustizialismo politicizzato a destra o sinistra, cerca solamente di far rispettare la legge, la libera concorrenza e il mercato tanto invocati dalla destra. La libera imprenditorialità ha bisogno di un rispetto delle regole totale, ferreo e indiscriminato. Se accadesse a sinistra, con la stessa forza l’Italia dei Diritti invocherebbe la magistratura e l’intervento dell’autorità pubblica di polizia, adesso se i danni li fa la destra insorgiamo sì, ma non per partito preso o per fazione politica”.

Sotto la lente d’ingrandimento dell’inchiesta, gli anni che vanno dal 2008 al 2010. Oggi sono usciti sui giornali i nomi della prima tranche di 41 impiegati sospetti, mentre domani sarà interrogato dal procuratore aggiunto Alberto Caperna, Gian Francesco Regard, ex dirigente dell'ufficio legale dell'azienda dei rifiuti, al quale viene contestato il via libera alle assunzioni del 20 ottobre del 2008.

“Intanto – prosegue Celardo - attendiamo un provvedimento fermo da parte del nuovo assessore Visconti, ma anche dal Sindaco, che deve prendere una decisione chiara e trasparente, dissociandosi a chiare lettere sui fatti. Auspichiamo addirittura che si costituisca parte civile, il comune di Roma e questa amministrazione risultano gravemente danneggiate da reati come questo, i cittadini che pagano le tasse hanno il sacrosanto diritto di vedere risarciti questi oltraggi nelle casse della pubblica amministrazione. Ci deve essere un segno forte e preciso che determini con chi si schiera l’Amministrazione, se con i cittadini onesti o con i corrotti. Alemanno – sottolinea il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro - che si riempie la bocca con il progetto Roma capitale, ci dimostri quanto sa essere inflessibile sul rispetto delle regole, Roma capitale diventa tale solo se c’è una guida forte e cristallina, deve dimostrare se sa essere in grado o meno di punire chi sbaglia. Bene il rimpasto ma non basta. In un libero mercato, che sia del lavoro che sia degli appalti o del commercio, le regole valgono per tutti, non vige l’anarchia. Noi sosteniamo l’attività della Magistratura, denunceremo ogni volta verremo a conoscenza di ipotesi di reato, non perché siamo faziosi del partito dei giudici ma in quanto faziosi della legge e della legittimità. Saremo costantemente dalla parte dei magistrati contro la corruzione pubblica, l’appropriazione indebita e l’abuso d’ufficio. Quando e se dovessero sbagliare loro – chiosa Celardo - l’Italia dei Diritti, non tarderà a saltargli al collo ma fino a quel momento noi ci schiereremo sempre dalla parte dei cittadini e della legalità”.

mercoledì 16 febbraio 2011

La Nieddu analizza bilancio annuale Gdf del Lazio


La viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Vi sono diversi fattori che andrebbero rivisti sia nel sistema fiscale sia nel sistema del lavoro”

Roma - “Innanzitutto mi complimento con lo straordinario lavoro svolto dalla Guardia di Finanza che ha portato a galla questa gravissima situazione. Entrando nel merito dei dati risultanti dalle indagini, credo che andrebbe riorganizzato, a livello nazionale, sia il sistema fiscale sia il sistema del lavoro”. Così commenta Anna Nieddu, viceresponsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, il bilancio del 2010 della Gdf regionale da cui risulta un incremento degli evasori totali dell’11%, con più di 7 miliardi di euro sottratti a regolare tassazione.

“Per quanto concerne i dati relativi all’evasione fiscale internazionale - sostiene l’esponente regionale del movimento guidato da Antonello De Pierro -, il problema è che i provvedimenti presi per favorire il rientro di capitali dall’estero non hanno funzionato come avrebbero dovuto. Per il resto, ritengo che la disonestà sia un male incurabile del nostro Paese. Tuttavia, probabilmente, i professionisti, ma soprattutto gli imprenditori italiani, hanno una sorta di scusante se si considera che, sotto l’aspetto della tassazione, l’Italia è un Paese iniquo, con una fiscalità pesante e poco funzionale alle esigenze delle aziende. Dunque, esiste un insieme di fattori che andrebbero rivisti in un sistema fiscale che dovrebbe favorire maggiormente le imprese, evidentemente in maniera corretta e non facendo sconti a chi ha portato i propri capitali fuori dai confini nazionali”.

Infine, la Nieddu si sofferma sulla piaga del lavoro irregolare che si conferma nel territorio laziale: “La realtà di questo problema è molto più grave di quella che viene denunciata o che può risultare dalle indagini della Guardia di Finanza. In quest’ambito, bisognerebbe concentrarsi sulla riorganizzazione del sistema del lavoro in cui dovrebbero aumentare i controlli, al fine di evitare che si verifichino tali situazioni. Inoltre, va considerato che ci sono delle forme di lavoro legali che portano il dipendente a guadagnare talmente poco che lui stesso preferisce lavorare in nero”.

martedì 15 febbraio 2011

Operai di Gaia protestano davanti alla Regione, l’opinione di Marinelli


Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti:“Viene da domandarsi come mai in Svezia, in Germania e in altre terre lontane e per l’appunto in un altro continente, non ci siano mai state questioni sui rifiuti, che rappresentano invero ormai un’attrazione turistica partenopea, così come il Vesuvio”

Roma – “Il Lazio in attesa del definitivo passo da gigante che lo unisca ai Paesi del Maghreb Arabo, fa almeno un piccolo passettino e si avvicina alla Campania. Non siamo quindi proprio Terzo mondo ma ci stiamo avvicinando, e la governatrice Polverini fa ben sperare”. Questo è il primo duro commento del responsabile laziale dell’Italia dei diritti, Vittorio Marinelli, rilasciato in merito alla notizia dello sciopero attuato da 500 lavoratori del consorzio Gaia, che hanno manifestato ieri di fronte alla sede della Regione.
I dipendenti, da mesi senza stipendio, reclamano la risoluzione definitiva della crisi che da anni sta investendo l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti in diversi comuni dei Castelli romani. La proposta arrivata dall’amministrazione regionale è quella di risanare il debito pari a 50 milioni di euro attraverso l’acquisto della società e l’inserimento dei privati nella proprietà.

L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro interviene analizzando la questione: “Viene da domandarsi come mai in Svezia, in Germania e in altre lontane terre e per l’appunto in un altro continente, non ci siano mai state questioni sui rifiuti, che rappresentano invero ormai un’attrazione turistica partenopea, così come il Vesuvio” –. A pensar male si potrebbe ritenere che con l’immondizia si fanno soldi e pure tanti. Da questo punto di vista la Polverini è certamente donna generosa, e infatti, nel mangia mangia generale, vuole inserire anche i privati”.

“Noi in epoca di anniversari andiamo oltre la Lega – conclude Marinelli –, e più che di secessione desidereremmo una bella conquista territoriale da parte appunto dei paesi europei prima menzionati. Insomma, in ultima analisi, lo scontro è tra cittadini del Lazio di fatto europei e amministratori satrapi mediorientali”.