mercoledì 30 marzo 2011

In arrivo 4700 profughi nel Lazio, lo stupore di Celardo


Il viceresponsabile per il Lazio dell'Italia dei Diritti: "Totale solidarietà ai profughi, ma ci aspettiamo dalla Polverini la stessa sollecitudine per le 10mila famiglie, italiane e non, in attesa di un alloggio popolare”


Roma - Sono 4.700 i profughi in arrivo nel Lazio. È questa la quota stabilita dal Viminale rispetto ai cinquantamila in fuga dal Nord Africa che, secondo le indicazioni del ministro Roberto Maroni, verranno spalmati su tutte le regioni italiane in base al criterio di un migrante ogni mille abitanti. La provincia di Roma ne ospiterà circa 3mila, un migliaio fra Frosinone e Latina, il resto fra Rieti e Viterbo.
Una risposta tempestiva, da parte del Comune, che sorprende il viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti, Carmine Celardo, il quale ribadisce “la totale vicinanza e solidarietà di tutta l’Italia dei Diritti alle popolazioni del Nord Africa e la volontà di aiutarli con ogni mezzo a difendersi da assassini e mercenari pagati dal criminale di turno, ma - continua Celardo – resto stupito di come questa destra fino a ieri xenofoba si sia improvvisamente, dopo l’esclusione dell’Italia dal tavolo di concertazione dei Paesi intervenuti in sostegno delle popolazioni del Maghreb, attivata cercando immobili, ottenendo addirittura dal Vaticano la disponibilità a trovare luoghi di ricovero”
Certo, al momento non sono previsti nuovi insediamenti nell'area metropolitana di Roma, ma è curioso come “non ci sia stata la stessa velocità ad attivarsi per quelle 10mila famiglie romane sotto sfratto e in attesa di un alloggio popolare”, commenta sorpreso il rappresentante regionale del movimento guidato da Antonello De Pierro.
E conclude: "Abbiamo il dovere di offrire aiuto al popolo libico, ponendo però delle condizioni: nel Lazio e, in particolare su Roma, si concentrano già numerose emergenze. Ci auguriamo, dunque, che le Autorità competenti e le parti sociali facciano il loro sacrosanto dovere, attivandosi in modo concreto per queste persone bisognose, ma ci attendiamo dalla Polverini la stessa sollecitudine per famiglie che sono in graduatoria per l’assegnazione di case popolari e che da anni non hanno risposta”.

martedì 29 marzo 2011

Scontro su Malagrotta tra Alemanno e Polverini, l’analisi di Marinelli


Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti : “ Si tratta di uno scontro che ha come unico interesse da parte dei contendenti il ritorno elettorale”


Roma – Diverbio tra il presidente della Regione Lazio Renata Polverini e il Sindaco della capitale Gianni Alemanno. Sgradite alla governatrice le promesse fatte dal primo cittadino romano il quale, durante un incontro con i residenti del XV e XVI Municipio ha prima comunicato la chiusura della discarica di Malagrotta e poi scongiurato la creazione, presso i Monti dell’Ortaccio, di un nuovo sito per lo smaltimento dei rifiuti. L’autorità decisionale in merito spetta però alla Pisana e la Polverini non ha perso tempo nel farlo presente ad Alemanno.

“Per quanto riguarda il tema dei rifiuti – commenta Vittorio Marinelli responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti - , è chiaro che si tratta di uno scontro che ha come unico interesse da parte dei contendenti il ritorno elettorale. Probabilmente dietro il problema pattume vi sono coinvolgimenti economici sospesi di entità addirittura mostruosa. Solo questo impedisce di applicare la raccolta differenziata e provvedimenti affini che nel resto d’Europa sono la regola mentre nel Lazio, Campania e Sicilia non sono a norma”.

I proclami oggetto del contendere, sono il punto di partenza, per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, di un’approfondita analisi sul operato del Sindaco capitolino e servono da spunto per una sentita riflessione sull’attuale situazione cittadina.

“Per rimanere al nostro Gianni Ale-danno – dichiara Marinelli - e per ricordare la serietà del personaggio, basti pensare alle recenti promesse di demolizione dei caselli autostradali e similari in caso di pedaggio sul GRA, tassa, che sarebbe stata certo reale se non fosse avvenuto il famoso ricorso al Tar. I cittadini romani possono stare tranquilli perché Alemanno, come la coalizione della quale fa parte, è sicuramente persona seria e affidabile. Basti pensare, per esempio, che Berlusconi ha vinto le elezioni promettendo un abbassamento delle tasse e infatti, l’Italia, ha superato ogni record di pressione fiscale e può competere con i paesi scandinavi, dove lo stato, a parità di imposte , dà ai cittadini assistenza dalla culla alla bara. Qui da noi – chiosa il responsabile laziale - pensiamo a cose più serie, come i debiti dei parlamentari, i più alti nel mondo o, all’aumento delle commissioni della regione Lazio, seconda solo alla Sicilia”

Marinelli caustico attacca Polverini su chiusura S. Lucia


Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti : “Ancora una volta i cittadini malati di Roma e del Lazio dimostrano di non avere alcun senso civico e di osteggiare la sana azione di risanamento della supergovernatrice Polverini ”


Roma – La Fondazione Santa Lucia, centro di eccellenza capitolino specializzato in riabilitazione neuromotoria, rischia la chiusura. Senza adeguati finanziamenti, la grave crisi economica in cui versa il nosocomio potrebbe decretarne la fine, lasciando smarriti molti malati e le loro famiglie. Per scongiurare questa ipotesi e spronare i politici ad una soluzione, si snoderà oggi un corteo di dolorosa protesta dall’Ardeatina, zona dell’ospedale a Via Cristoforo Colombo sede della giunta regionale.

“Ancora una volta – commenta amaro Vittorio Marinelli, responsabile laziale dell’Italia dei Diritti - , i cittadini malati di Roma e del Lazio dimostrano di non avere alcun senso civico e di osteggiare la sana azione di risanamento della supergovernatrice Polverini. La quale – prosegue Marinelli - , per pagare i ricchi stipendi dei consiglieri regionali e le venti commissioni di recente creazione, da qualche parte dovrà pure tagliare. In fondo ospedali, asili, mezzi pubblici e similari sono beni voluttuari dei quali i cittadini possono agevolmente fare a meno, considerato che esiste un efficiente rete di cliniche private, che per far star comunque tranquillo il contribuente, sono pagate dalla Regione”.

L’Italia dei diritti appoggia ancora una volta il personale e i pazienti del S. Lucia. Le parole del responsabile per il Lazio Marinelli, seguono quelle spese in passato dal presidente del movimento Antonello De Pierro, il quale ha sempre sostenuto l’importanza per la città di un centro così efficiente, in cui ogni giorno, decine di ammalati vengono assistiti per tornare a una vita autonoma.

“Il fatto poi che il Santa Lucia fosse centro di eccellenza – aggiunge con sarcasmo Marinelli -, limitava la possibilità di tanti giovani ricercatori di poter conoscere il resto del mondo, facendo rimanere il Lazio, ancora una volta, al massimo del provincialismo. Ora, grazie alla Polverini tanti brillanti studiosi conosceranno altri paesi e potranno prepararsi negli Stati uniti, in Irlanda e magari anche in Cina. Di fronte a tanto e tale altruismo – conclude - le disapprovazioni di oggi sono cattive, ingiuste e immeritate se non addirittura ideologiche”

Finta terremotata aquilana a Forum, De Pierro auspica dimissioni Dalla Chiesa


Il presidente dell’Italia dei Diritti : “Qualunque sia stata la ragione della bufala rifilata agli ignari telespettatori, non possiamo parlare di una svista veniale. Come movimento, non potremo esimerci dal boicottare da oggi in poi l’ascolto del programma””

Roma - Bufera sulla trasmissione Mediaset “Forum”, condotta tutti i giorni da Rita Dalla Chiesa. Durante un falso contenzioso, la figurante abruzzese che recitava il ruolo di terremotata, si è spesa in elogi verso il Governo, raccontando di abitare un’Aquila ricostruita, in condizioni ottimali, non dimenticando di ringraziare il presidente Silvio Berlusconi, a suo parere artefice della veloce rinascita. Profondamente offesi dalla mistificazione della realtà andata in scena su canale 5, le vittime del sisma 2009, ancora oggi alle prese con i disagi e le limitazioni di un Abruzzo ferito. Particolare amarezza per coloro che senza casa, alloggiano ancora negli alberghi, accusati dell’attrice, durante la farsa, di mangiare e dormire a sbafo.

“Se fosse una cosa organizzata appositamente – interviene Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti - ci troveremmo di fronte ad un fatto di enorme gravità. In quanto tutto ciò, si aggiungerebbe a una grossa speculazione già messa in atto da più fronti, strumentalizzando le popolazioni tristemente colpite dal sisma che tutti conosciamo. Voglio pensare che si sia trattato di una svista da parte della produzione ma, in ogni caso, non saremmo davanti ad una negligenza di lieve entità. ‘ Forum’ per quanto programma d’intrattenimento, fornisce sempre delle informazioni agli utenti e quindi, ciò che trasmette , deve essere controllato dal punto di vista della veridicità della notizia”.

Dalla redazione si difendono e la conduttrice al centro dello scandalo attribuisce quanto successo ad una leggerezza di giudizio, scaricando le colpe sulla figurante che a sua volta si tutela e sostiene di aver interpretato un copione ben preciso.

“In ogni caso volontariamente o involontariamente – attacca il presidente del movimento extraparlamentare - , a livello politico, ciò che è successo fornisce un ingente e vantaggioso regalo alla maggioranza di governo. Tanto più tenendo conto del livello culturale di gran parte delle persone che assistono alla trasmissione condotta da Rita Dalla Chiesa. Indubbiamente una tale notizia mistificata, va a influire in maniera esponenziale sulle coscienze già addormentate e manipolate di chi, purtroppo, per ragioni socio antropologiche, si nutre quotidianamente nel contesto di un humus subculturale sul quale è difficile intervenire. Qualunque sia stata la ragione della bufala rifilata agli ignari telespettatori, non possiamo parlare di una svista veniale”.

Dal tribunale televisivo si rischia di passare a quello reale, Daniela Pezzopane, assessore alle Politiche sociali dell'Aquila minaccia azioni civili e chiede con sincero sdegno, alla conduttrice di “Forum”, di poter esprimere le ragioni dei terremotati che ancora oggi non possono abitare una casa e sono costretti a vivere in hotel o caserme.

“Alla luce della gravità dell’episodio, come Italia dei Diritti – prosegue De Pierro - , ci sentiamo di auspicare la chiusura della trasmissione stessa e proprio a tale scopo chiediamo a Rita Dalla Chiesa, in ragione della stima che nutriamo per lei, di dimettersi dalla conduzione. In ogni caso, come movimento, non potremo esimerci dal boicottare da oggi in poi l’ascolto del programma e invitiamo a non sottovalutare questa nostra azione, visti i numeri in continua crescita che possiamo esprimere a supporto del consenso sul quale possiamo contare”.

venerdì 25 marzo 2011

Italia dei Diritti in piazza contro la Polverini per chiusura reparto Santo Spirito


Al sit-in che si terrà giovedì 31 marzo alle ore 10 davanti alla sede della Regione Lazio parteciperanno il presidente Antonello De Pierro, il vicepresidente Roberto Soldà ed altri esponenti del movimento, tra cui il viceresponsabile romano Giuliano Girlando

Roma – Giovedì 31 marzo dalle ore 10, l’Italia dei Diritti scenderà in piazza per sostenere la battaglia di medici e pazienti contro la chiusura dell’unità di chirurgia maxillo-facciale della casa di cura Villa Betania, parte del polo ospedaliero Santo Spirito.

La sentenza per il reparto dell’ospedale capitolino, è prevista tra le righe del nuovo piano sanitario regionale. L’Italia dei Diritti sta organizzando un sit-in davanti alla sede della Regione Lazio, al quale prenderanno parte Antonello De Pierro e Roberto Soldà, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Italia dei Diritti. Il movimento organizza la protesta per sottolineare all’amministrazione regionale l’inadempienza ad uno dei compiti governativi più rilevanti, quello di soddisfare la domanda di prestazioni sanitarie.

Si fa portavoce dell’iniziativa Giuliano Girlando, viceresponsabile per Roma del movimento extraparlamentare: “Auspichiamo che Renata Polverini, in quanto presidente della regione, accolga le richieste del personale sanitario, e dei pazienti, molti dei quali ancora in lista d’attesa, che chiedono di poter godere del diritto alle prestazioni sanitarie pubbliche. Ci auguriamo altresì – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello de Pierro - che possa avvenire in tempi brevi un incontro con la governatrice del Lazio”.

giovedì 24 marzo 2011

Marinelli caustico sui costi della politica laziale


Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Se proseguiranno in questa maniera potranno eguagliare il nostro Silvio nazionale che sta procedendo con una bella infornata di nuovi ministri e sottosegretari”

Roma – Lo scorso anno, Giunta e Consiglio regionale del Lazio sono costati 128 milioni di euro, quasi il doppio di quanto è stato speso in Lombardia. Inoltre, l’amministrazione presieduta da Renata Polverini sborsa, ogni anno, quasi 20 milioni di euro per circa 300 vitalizi. Questi sono solo alcuni degli allarmanti dati esposti ieri dalla Uil Roma e Lazio, durante la presentazione della campagna nazionale per la riduzione dei costi della politica che si protrarrà fino al 26 marzo sull’intero territorio nazionale. Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, ha analizzato il resoconto sindacale sostenendo sardonicamente: “Purtroppo, gli effetti deleteri delle campagne leghiste stanno avendo i loro nefasti effetti e la Polverini, che pure sta lavorando benissimo, deve proseguire imperterrita. Bene sta facendo, infatti, la governatrice a smantellare gli ospedali. Ancor più si deve dare da fare, insieme ad Alemanno, ad eliminare del tutto, visto che ci sta, gli asili e, magari, anche i mezzi dell’Atac e del Cotral. Così facendo possono essere recuperate risorse preziose in favore della politica ed il Lazio potrebbe superare la Sicilia che resta un miraggio ed un obiettivo da perseguire in tutti i modi possibili”.

Marinelli, poi, entra nello specifico dei dati riportati nella ricerca, senza perdere il suo tono graffiante: “L’impatto generazionale impone di aiutare gli anziani politici che non possono più partecipare, come ai bei tempi passati, alla spartizione della cosa pubblica. In quest’ottica, è scandaloso che siano soltanto 287 i vitalizi e, anche in questo caso, la Polverini deve assolutamente attivarsi. Per altro, la via da perseguire la indica il sindaco di Roma che, con un bel decreto, sta aumentando il numero degli assessori”.

L’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro conclude il suo intervento duramente sarcastico dichiarando: “Se proseguiranno in questa maniera, ricordando una famosa canzone di alcuni anni fa, ‘sono piccoli ma cresceranno’ e potranno eguagliare il nostro Silvio nazionale che sta procedendo con una bella infornata di nuovi ministri e sottosegretari. Non sia mai che poi, una volta indicata la retta via, anche i leghisti procedano ancor più a passo spedito verso i record del Lazio e della Sicilia”.

mercoledì 23 marzo 2011

Falso master in curriculum, De Pierro chiede dimissioni Santanchè


Il presidente dell’Italia dei Diritti : “Se ciò fosse vero, ci troveremmo di fronte all’ennesima assurdità posta in essere da quello, che ormai per tanti motivi, possiamo definire l’Esecutivo della menzogna”

Roma – “Resto interdetto di fronte a questa notizia, che chiaramente acquisiamo con riserva. Se ciò fosse vero, ci troveremmo di fronte all’ennesima assurdità posta in essere da quello, che ormai per tanti motivi, possiamo definire l’Esecutivo della menzogna”.

Un commento deciso, quello di Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti alla notizia, ancora da confermare, che vedrebbe Daniela Santanchè, attuale Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, accusata d’aver impreziosito il proprio curriculum vitae , presente sul sito del Governo, inserendovi un master mai frequentato. Nella banca dati della SdA: “Scuola di direzione aziendale”dell’università Bocconi infatti, ateneo citato nel curriculum, non emergerebbero tracce dell’onorevole che però si difende, sostenendo di essere vittima di una campagna denigratoria.

“In passato – prosegue De Pierro - , a volte anche controcorrente, mi sono espresso positivamente nei confronti di Daniela Santanchè, manifestandole anche solidarietà in occasione di un’aggressione subita. Ripeto, se si avesse conferma di un curriculum taroccato da parte di un sottosegretario di stato, qual è attualmente la Santanchè, ci troveremmo di fronte ad un comportamento perfettamente in linea con quello che fino ad ora questo Governo ha mostrato all’Italia e al mondo, fornendo una pessima immagine del nostro paese”.


Il sospetto, generato dall’articolo del settimanale “Oggi”, primo a darne notizia, ha scatenato un comprensibile polverone politico. Non sono mancate le reazioni critiche dell’opposizione.

“Mi auguro per lei – dichiara il presidente dell’Italia dei Diritti - che riesca a smentire questa notizia altrimenti l’unica cosa che possiamo chiedere sono le sue immediate dimissioni dalla nomenclatura del Governo. Anzi – attacca De Pierro - ribadisco, sempre di fronte alla conferma di un clamoroso falso, in caso di mancata iniziativa dimissionaria, ci mobiliteremo con sit-in di protesta o con altre forme di dissenso, per ribadire che gli esponenti governativi sono dipendenti del popolo italiano e quindi devono adeguarsi alle regole della lealtà e della trasparenza”.

lunedì 21 marzo 2011

Casa Ater per la Polverini, Marinelli sarcastico


Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “La governatrice ha il diritto di pretendere un bell’attico a piazza Navona, mentre per gli aventi diritto alla casa pubblica ci sono i bellissimi ponti capitolini”

Roma - “La Polverini dovrebbe fare un passo indietro e lasciare la casa ai tanti che ne hanno diritto: senatori, deputati, consiglieri regionali e comunali e tutta la pletora e gli assaltatori della cosa pubblica”. Vittorio Marinelli, responsabile regionale dell’Italia dei Diritti, commenta con tono esplicitamente malizioso l’inchiesta de ‘l’Espresso’ da cui risulta che Massimo Cavicchioli, marito del presidente della Regione Lazio, possiede un alloggio popolare a San Saba.

“La Poverini, visto il suo ruolo e il suo rango, ha il diritto di pretendere un bell’attico a piazza Navona, oppure a piazza di Spagna - prosegue Marinelli -. Deve rendersi conto che può permettersi, certamente, di pagare i 900 euro al mese che qualche ente le chiederà per il salto di qualità che deve assolutamente fare. È una donna capace e deve, quindi, pretendere di più, lasciando la miserabile spelonca dell’Aventino, magari, ad un povero consigliere comunale che fatica a sbarcare il lunario a causa dello scandaloso aumento del costo dei Suv, dei vari Rolex, Piaget, che sono accessorio inevitabile di ogni politico rampante”.

Alla tranquillità esposta dalla Polverini, di fronte alle accuse del settimanale, l’esponente regionale del movimento guidato da Antonello De Pierro risponde senza perdere il critico sarcasmo del suo intervento: “Per la marmaglia dei 42.000 aventi, teoricamente, diritto ad una casa pubblica, tra cui portatori di handicap, madri sole, anziani e disoccupati, c’è il libero mercato o, al limite, qualche posto sotto gli stupendi ponti capitolini, ammirati dai turisti che vengono da tutto il mondo per visitare la nostra città. La nostra brava governatrice, dal suo bell’attico di piazza Navona, magari con una bella sopraelevazione, potrebbe accertarsi personalmente delle condizioni di vita dei cittadini romani indigenti”.

venerdì 18 marzo 2011

De Pierro condanna comportamento Lega per 150° anniversario Unità d’Italia


Il Presidente dell’Italia dei Diritti:“La vocazione separatista e xenofoba da sempre propugnata dal Carroccio, in paesi normali sarebbe perseguita”

Roma – “Il comportamento tenuto dagli esponenti leghisti in occasione della ricorrenza dei 150 anni dell’unità d’Italia vede un solo aggettivo che possa descriverlo al meglio, vergognoso”. Queste le parole del Presidente dell’Italia dei Diritti, Antonello De Pierro, sul deplorevole atteggiamento del partito del Senatùr, “la vocazione separatista e xenofoba da sempre propugnata dal Carroccio, – spiega De Pierro – facendo riferimento all’articolo 1 dello statuto del partito, nel quale si dice che il movimento è finalizzato a definire l’indipendenza della Padania, territorio per altro non chiaramente definito, in paesi normali sarebbe perseguita”. In paesi normali, molto e molti di quest’Italietta andrebbero perseguiti, anzi, riprendendo le parole del Presidente “In Italia con requisiti simili, si diventa deputato o addirittura ministro”.

Secondo De Pierro “non è ammissibile che in questo momento un’intera Nazione sia piegata al ricatto di un partito locale che detiene la maggioranza relativa in una sola Regione. Un’anomalia tutta italiana che sta deviando l’iniziativa legislativa per riformare la giustizia a beneficio di una persona che crede di essere al di sopra della legge, in cambio dell’avvio, ardentemente desiderato dai rappresentanti del partito di Bossi, di un processo di secessione. Noi dell’Italia dei Diritti crediamo che il Federalismo sia sostenuto dai leghisti in maniera meramente demagogica e strumentale in quanto giuridicamente si parla di una forma di Stato non dissimile al regionalismo, presente in Italia da decenni. E’ bene che gli italiani non si facciano ingannare – raccomanda de Pierro – dalle vere intenzioni di questi Signori, i quali mirano, secondo quanto tramandato dall’ideologo Gianfranco Miglio, alla trasformazione del paese in una confederazione de stati. Questa fattispecie separatista non ha niente da spartire con l’unità d’Italia che ieri abbiamo festeggiato con il grande orgoglio di essere italiani ed eredi di valori patriottici tracciati nella Storia da valorosi uomini del Risorgimento.”

Sul comportamento inaccettabile dei leghisti nella giornata di ieri, il commento del Presidente del movimento extra-parlamentare è duro “In virtù del fatto che Bossi sminuisca l’Unità d’Italia, definendola una mera retorica risorgimentale, chiederei all’Onorevole di studiare un po’ di Storia prima di sparare inesattezze in libertà, in quanto l’unificazione del popolo italiano risale ai tempi dell’impero romano”.
Tanto per rispolverare la memoria, De Pierro ricorda un grave episodio “Mentre a Roma si svolgevano i funerali di Nicola Calipari, funzionario del Sisde ucciso in Iraq nel 2005 ed il tricolore avvolgeva la bara del defunto, cinque ministri leghisti in riunione a Lugano, applauditi da cinquecento scalmanati con materia celebrale in vacanza, improvvisarono una canzone che facev pressappoco così ‘Abbiamo un sogno nel cuore, bruciare il tricolore’. Ebbene questa gente non è degna di occupare i posti riservati ai rappresentanti del popolo italiano.

Il Governo frena su nucleare, De Pierro non si fida


Il Presidente dell’Italia dei Diritti:“E’ chiaro che dietro questo comportamento, si nasconde la grande paura di venire bocciati dal Referendum del prossimo 12 giugno”


Roma – A poche ore dalle contestazioni avanzate dall’Italia dei Diritti il Governo ha frenato sulla scelta del Nucleare in Italia. Sul rallentamento della linea politica dell’attuale Esecutivo così è intervenuto Antonello De Pierro, presidente del movimento:“Dopo la tragedia ancora indefinita che si sta inesorabilmente compiendo in Giappone, il Governo ha iniziato ad aprire una parentesi di riflessione sulla questione del Nucleare. Eppure Stefania Prestigiacomo aveva dichiarato con integralistico cinismo che la linea del governo non sarebbe cambiata. Ora, chiaramente, si cerca di correre ai ripari per non arrecare danni al serbatoio di consensi ottenuti dalla propaganda arcoriana, rifilando alla gente verità mistificate. Non siamo così ingenui”.
Secondo il Presidente del movimento “il disegno dell’Esecutivo, che ci ha abituati da sempre alla sua vocazione menzoniera, è lapalissiano. L’onda emotiva provocata dalle notizie provenienti dal territorio nipponico può mettere in dubbio nelle coscienze degli italiani la sbandierata non-pericolosità del nucleare, ma in questo caso neanche la propaganda messa in atto da Berlusconi , anestetizzante in quanto promossa da una comunicazione artificiale per immagini volta all’annullamento della capacità di autodeterminazione, può contrastare le immagini vere e reali che giungono dal lontano Estremo Oriente”.
Il passo indietro del Governo non sembra convincere De Pierro, che spiega così il suo timore “E’ chiaro che dietro questo comportamento rispetto la questione Nucleare, si nasconde la grande paura di venire bocciati dal Referendum del prossimo 12 giugno. Si tenta di allentare la tensione cercando di far credere che il Governo si preoccupi della salute dei cittadini, quando in realtà gliene importa poco o niente, nella speranza che il quorum non venga raggiunto. C’è una torta da 30 miliardi di euro che le lobby dell’atomo vogliono spartirsi e chi governa non può certo ormai permettersi di contrastare la volontà di queste organizzazioni.”
Un giro di interessi politici ed economici, dunque, che ancora una volta prevalgono sul benessere dei cittadini “Invitiamo tutti a votare ‘Si’ al prossimo referendum – raccomanda De Pierro – perché è l’unico modo per essere certi di non avere centrali nucleari nel Belpaese, nel quale sussistono tutti i presupposti ambientali per poter investire in energie alternative”.