Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Patto immorale tra l’esecutivo e il giudiziario”
Roma - “Gira e rigira non si va mai avanti e al massimo si aggiunge ad un quadro clinico oltremodo comatoso, l’emicrania. Il vero problema della giustizia è uno solo e sempre quello della mancanza cronica e catastrofica di giudici, tutto il resto è come quando al teatro, accanto al personaggio principale, saltano e sgambettano nani, ballerine e comprimari vari”. È quanto afferma Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, in merito alla manifestazione sindacale di protesta del personale giudiziario di Roma, indetta da Cgil, Uil, Rdb Cub, Flp e Uilpa a seguito della riduzione del personale e delle risorse alla giustizia, decisa dal ministero, e per la mancata riqualificazione professionale dei dipendenti del Tribunale capitolino. “Il problema - sostiene Marinelli - purtroppo è complesso perché negli anni precedenti c’è stato un patto immorale e amorale tra due poteri dello Stato, l’esecutivo e il giudiziario. Il primo ha potuto fare quel che voleva in assenza di qualsiasi controllo che avrebbe dovuto fare la magistratura. Questa - denuncia il responsabile per il Lazio del movimento presieduto da Antonello De Pierro - in cambio ha avuto retribuzioni praticamente scandalose e oggi i giudici, dopo i diplomatici, sono i secondi dipendenti più pagati dallo Stato”. Per quanto riguarda la mancata riqualificazione del personale di giustizia rispetto agli altri dipendenti pubblici e lo spreco di denaro da parte del ministero, Marinelli dice: “Come conseguenza dei lauti stipendi concessi ai magistrati, lo Stato non può assumerne di nuovi perché il costo economico sarebbe insostenibile e agli impiegati, collaboratori, cancellieri e umanità varia disperata lascia solo le briciole e le coltellate tra poveri”.
Roma - “Gira e rigira non si va mai avanti e al massimo si aggiunge ad un quadro clinico oltremodo comatoso, l’emicrania. Il vero problema della giustizia è uno solo e sempre quello della mancanza cronica e catastrofica di giudici, tutto il resto è come quando al teatro, accanto al personaggio principale, saltano e sgambettano nani, ballerine e comprimari vari”. È quanto afferma Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, in merito alla manifestazione sindacale di protesta del personale giudiziario di Roma, indetta da Cgil, Uil, Rdb Cub, Flp e Uilpa a seguito della riduzione del personale e delle risorse alla giustizia, decisa dal ministero, e per la mancata riqualificazione professionale dei dipendenti del Tribunale capitolino. “Il problema - sostiene Marinelli - purtroppo è complesso perché negli anni precedenti c’è stato un patto immorale e amorale tra due poteri dello Stato, l’esecutivo e il giudiziario. Il primo ha potuto fare quel che voleva in assenza di qualsiasi controllo che avrebbe dovuto fare la magistratura. Questa - denuncia il responsabile per il Lazio del movimento presieduto da Antonello De Pierro - in cambio ha avuto retribuzioni praticamente scandalose e oggi i giudici, dopo i diplomatici, sono i secondi dipendenti più pagati dallo Stato”. Per quanto riguarda la mancata riqualificazione del personale di giustizia rispetto agli altri dipendenti pubblici e lo spreco di denaro da parte del ministero, Marinelli dice: “Come conseguenza dei lauti stipendi concessi ai magistrati, lo Stato non può assumerne di nuovi perché il costo economico sarebbe insostenibile e agli impiegati, collaboratori, cancellieri e umanità varia disperata lascia solo le briciole e le coltellate tra poveri”.
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