Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Andrebbe potenziata la locazione, non si risolve così il problema dell’emergenza abitativa”
Roma - “Il Comune che acquista case è un po’ come l’ultimazione del Gra: ha dell’incredibile perché dimostra paradossalmente l’assoluta buona fede di chi fa questi proclami. Costoro infatti, anziché vergognarsi e far passare in sordina questi risultati scandalosi quali l’ultimazione di un misero raccordo anulare, a fronte dei tre di Madrid, con l’immissione di 300 appartamenti lo sbandierano addirittura come esempio di buona amministrazione. In effetti nel ‘magna magna’ generale verrebbe da dire: ‘almeno le briciole sono restate’, ma con le briciole è difficile sfamare la fame di alloggi che ha non solo Roma ma l’Italia intera. Forse la Pubblica Amministrazione bene farebbe a potenziare al massimo lo strumento della locazione considerato che addirittura nel rinnegato ventennio una casa borghese la si pagava gli odierni 300 euro al mese”. Questo l’attacco del responsabile per il Lazio dell’ Italia dei Diritti Vittorio Marinelli alla notizia dell’acquisto di immobili da parte del Comune per risparmiare sul costo dei residence attualmente destinati all’emergenza abitativa, provvedimento che secondo Marinelli non risolve il problema principale. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro rincara la dose sulle deludenti scelte architettoniche fatte negli anni passati con la creazione di nuovi quartieri e così conclude: “Per di più l’Italia è fuoriuscita completamente anche dal circuito architettonico e urbanistico mondiale perché mentre in altri paesi gli architetti hanno dato vita ad episodi architettonici interessanti, soprattutto a Roma hanno invece generato il Corviale, il Laurentino 38 e Spinaceto che sulla carta invece avevano tutto per essere quartieri modello. Sembrerebbe quindi che l’unica soluzione per l’emergenza abitativa romana sia una deportazione di massa di architetti, urbanisti, amministratori dalla Scandinavia alla città eterna”.
Roma - “Il Comune che acquista case è un po’ come l’ultimazione del Gra: ha dell’incredibile perché dimostra paradossalmente l’assoluta buona fede di chi fa questi proclami. Costoro infatti, anziché vergognarsi e far passare in sordina questi risultati scandalosi quali l’ultimazione di un misero raccordo anulare, a fronte dei tre di Madrid, con l’immissione di 300 appartamenti lo sbandierano addirittura come esempio di buona amministrazione. In effetti nel ‘magna magna’ generale verrebbe da dire: ‘almeno le briciole sono restate’, ma con le briciole è difficile sfamare la fame di alloggi che ha non solo Roma ma l’Italia intera. Forse la Pubblica Amministrazione bene farebbe a potenziare al massimo lo strumento della locazione considerato che addirittura nel rinnegato ventennio una casa borghese la si pagava gli odierni 300 euro al mese”. Questo l’attacco del responsabile per il Lazio dell’ Italia dei Diritti Vittorio Marinelli alla notizia dell’acquisto di immobili da parte del Comune per risparmiare sul costo dei residence attualmente destinati all’emergenza abitativa, provvedimento che secondo Marinelli non risolve il problema principale. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro rincara la dose sulle deludenti scelte architettoniche fatte negli anni passati con la creazione di nuovi quartieri e così conclude: “Per di più l’Italia è fuoriuscita completamente anche dal circuito architettonico e urbanistico mondiale perché mentre in altri paesi gli architetti hanno dato vita ad episodi architettonici interessanti, soprattutto a Roma hanno invece generato il Corviale, il Laurentino 38 e Spinaceto che sulla carta invece avevano tutto per essere quartieri modello. Sembrerebbe quindi che l’unica soluzione per l’emergenza abitativa romana sia una deportazione di massa di architetti, urbanisti, amministratori dalla Scandinavia alla città eterna”.
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