La vice-responsabile laziale del movimento Italia dei Diritti: “ E’ totalmente assurdo che in quella scuola si continui a fare lezione”
Roma - “ Urge presentare un’interrogazione al sindaco, per far si che si intervenga con la massima celerità per porre fine ad una situazione che non appare assolutamente tollerabile”.
Questo il commento di Anna Nieddu, vice-responsabile per il Lazio del movimento Italia dei Diritti, sulle proteste che da tempo interessano il plesso scolastico capitolino di Villa Flaminia. I genitori degli alunni sono da due anni in prima linea per richiedere la rimozione di quasi 25 mila metri quadrati di eternit che ricoprono i capannoni delle ex caserme militari adiacenti l’istituto e che distano pochi metri dalle aule dove si svolgono le lezioni. La loro pericolosità è stata certificata, per ordine del Tribunale di Roma, da un equipe dell’università di Tor Vergata esperta nello studio dei danni causati dall’esposizione all’amianto, la quale ha riconosciuto un livello di rischio pari a 25 su una scala che ha come valore massimo 27. “ In presenza di risultanze così allarmanti - ha continuato la vice responsabile per la regione Lazio del movimento guidato da Antonello de Pierro - mi sembra inconcepibile che si continui a svolgere la regolare attività didattica. Villa Flaminia dovrebbe essere chiusa fino alla definitiva rimozione dei pannelli. Ormai la chiusura delle scuole è imminente ed è giusto che si proceda a una definitiva risoluzione del problema entro settembre, quando i cancelli si riapriranno”.
Roma - “ Urge presentare un’interrogazione al sindaco, per far si che si intervenga con la massima celerità per porre fine ad una situazione che non appare assolutamente tollerabile”.
Questo il commento di Anna Nieddu, vice-responsabile per il Lazio del movimento Italia dei Diritti, sulle proteste che da tempo interessano il plesso scolastico capitolino di Villa Flaminia. I genitori degli alunni sono da due anni in prima linea per richiedere la rimozione di quasi 25 mila metri quadrati di eternit che ricoprono i capannoni delle ex caserme militari adiacenti l’istituto e che distano pochi metri dalle aule dove si svolgono le lezioni. La loro pericolosità è stata certificata, per ordine del Tribunale di Roma, da un equipe dell’università di Tor Vergata esperta nello studio dei danni causati dall’esposizione all’amianto, la quale ha riconosciuto un livello di rischio pari a 25 su una scala che ha come valore massimo 27. “ In presenza di risultanze così allarmanti - ha continuato la vice responsabile per la regione Lazio del movimento guidato da Antonello de Pierro - mi sembra inconcepibile che si continui a svolgere la regolare attività didattica. Villa Flaminia dovrebbe essere chiusa fino alla definitiva rimozione dei pannelli. Ormai la chiusura delle scuole è imminente ed è giusto che si proceda a una definitiva risoluzione del problema entro settembre, quando i cancelli si riapriranno”.
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