mercoledì 31 marzo 2010

Fuga e disordini al Cie di Ponte Galeria, l’attacco di Marinelli


Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “I Cie sono stati costruiti da menti a cui piace il sadomaso”

Roma – “Occorre ripensare al tipo di assistenza dato agli “ospiti” dei Cie. Le persone che hanno costruito tali centri sono forse dedite a pratiche “sadomaso”, solo uno che fa uso di tali consuetudini trarrebbe gioia dall’essere trattato come un immigrato nei CIE.” E’ questo il commento del responsabile del Lazio dell’Italia dei Diritti, Vittorio Marinelli , alla notizia della notte di disordini al Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Ponte Galeria, a Roma. A quanto riferiscono i collaboratori del Garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, durante un tentativo di evasione gli ospiti del Centro hanno dato vita a manifestazioni di protesta culminate con il rogo di materassi e suppellettili. “L’ipocrisia nel definire quei luoghi non come carceri - continua Marinelli – ma come centri di accoglienza è assurda. In realtà, già i carcerati italiani vengono considerati cittadini di serie B; gli immigrati clandestini vengono considerati cittadini di serie D.” L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: ”In Italia, non a caso patria di Cesare Beccaria, tali episodi di rivolta sono spesso accaduti come risposta a atti di tortura, avvenuti per esempio anche a Bolzaneto, che diventa un albergo a cinque stelle rispetto a Ponte Galeria. La fuga o la rivolta in questo caso non è una violazione, ma un atto di difesa.”

martedì 30 marzo 2010

De Pierro preoccupato per vittoria Polverini nel Lazio


Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Ora il buco della Sanità si allargherà ulteriormente. Chi non è capace di presentare una lista non può governare una regione”


Roma - “Sono seriamente preoccupato della vittoria ottenuta da Renata Polverini in una corsa all’ultimo voto. Sono certo che l’enorme buco che la giunta uscente aveva ereditato da Storace, e che pur costringendo i cittadini a enormi sacrifici non era riuscita a colmare, ora purtroppo si allargherà irrimediabilmente. Infatti, non riesco più a vedere coloro i quali si apprestano a prendere in mano le redini della regione Lazio come dei validi amministratori, in quanto considero gran parte di questi signori una massa di incapaci, come dimostrato dalle recenti vicende che li hanno coinvolti nella presentazione delle liste. Mi chiedo, trovando agevolmente risposta, come si faccia a governare una Regione così complessa se non si è capaci neppure di ottemperare a regole così semplici come quelle da osservare nella presentazione delle liste. Il tutto tra l’altro condito dallo svarione giuridico di un decreto arrogante, autoritario e dittatoriale, quanto perfettamente inutile, poiché non applicabile nella fattispecie. Una figura da perfetti dilettanti, che potrebbero, pur con qualche dubbio sul risultato, iniziare un percorso di apprendistato politico ma non certo dedicarsi alla gestione della cosa pubblica. Mi auguro solo che la Polverini abbia il buon senso di non lasciarsi coinvolgere in alchimie partitocratiche e peschi i componenti per la sua squadra di governo tra quei pochi elementi validi che campeggiano su una schiera di inetti. Per la Sanità, ad esempio, visto che è il settore che ritengo più importante, mi permetterei di suggerirle Gigliola Brocchieri, che sicuramente potrebbe gestirne le problematiche molto meglio di altri vista la comprovata esperienza”.

Così Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, tuona sulla vittoria alla regione Lazio di Renata Polverini.

Il leader del movimento per la difesa del cittadino si sofferma poi ad analizzare le cause che hanno decretato la sconfitta del centrosinistra: “Sugli elementi che hanno determinato questa disfatta non possono passare inosservate le responsabilità di un Partito Democratico che non ha saputo individuare un candidato valido, ma si è affidato a una scelta di ripiego come quella di Emma Bonino, che pure essendo un personaggio di grande e indubbia capacità, nonché di inoppugnabili qualità morali, non era certo rappresentativo per l’ampio ventaglio di pensiero caratterizzante le formazioni di centrosinistra. Tra l’altro la stessa Bonino ha fornito lo spunto a una chiesa, che invece di guardare con più rigore fra le proprie file, si arroga il diritto di ingerire sempre più nella vita politica italiana per strumentalizzare la sua candidatura a favore di uno schieramento che invece molto lontano è da quel concetto di famiglia indissolubile tanto decantato, ma che molti rappresentanti calpestano in realtà con i fatti visto l’alto numero di separati presenti”.

In ultima analisi De Pierro sostiene: “È necessario che il Pd riveda con più attenzione i suoi quadri di partito, che faccia capire meglio da che parte sta e se i suoi esponenti siano più attaccati all’avanzamento delle forze democratiche, oppure, a deleteri protagonismi di potere. Non può passare inosservata infatti la blindatura di alcune candidature in qualche collegio provinciale dove si è preferito, per favorire l’eventuale elezione di pochi, candidare persone di scarsa competitività. Addirittura nella provincia di Frosinone un candidato classe ’91, che ha racimolato un’innocua manciata di preferenze. Ma nel quadro disastroso che ho tratteggiato – conclude il presidente dell’Idd – non si può non cogliere un elemento importantissimo, la sconfitta lapalissiana della politica di Gianni Alemanno nel comune di Roma. Non è un caso infatti che nella capitale la Bonino abbia stravinto”.

lunedì 29 marzo 2010

Berlusconi e la sanità Toscana, il commento di Caporale

Il responsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti: “Il problema sanitario non deve venire politicizzato”

“Vi sono specifiche commissioni ad hoc che si occupano della sanità italiana, monitorandone i progressi e i problemi. E’ troppo facile in un periodo di campagna elettorale politicizzare i problemi sanitari pubblici per colpire l’opposto schieramento politico”. Commenta così Manlio Caporale, responsabile per la sanità dell’Italia dei Diritti, le affermazioni rilasciate da Silvio Berlusconi sulla malasanità in Toscana, dichiarazioni però prontamente smentite dal ministro della salute Fazio.
“Il problema - continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – per essere risolto andrebbe affrontato esulando dagli interessi degli opposti schieramenti politici. Se non si conoscono realmente i dati, non si può esprimere un parere così denigratorio ai danni di una regione che, al contrario, si dimostra essere un fiore all’occhiello nel nostro Paese. Non si può non considerare che la Toscana, pur avendo attuato delle importanti restrizioni economiche sanitarie - conclude Caporale - ha di contro centralizzato numerosi servizi e razionalizzato la spesa portando egualmente soddisfazione agli utenti”.

Arrestato il maniaco degli ascensori a Roma, il commento di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Alla famiglia spetta l’insegnamento dei principi basilari della legalità e della civile convivenza”.

“E’ da premiare il lodevole e celere lavoro effettuato dalle nostre forze dell’ordine nella cattura dell’aggressore”. E’ il primo commento di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, alla notizia dell’arresto a Roma del giovane maniaco che infilandosi negli ascensori abusava sessualmente delle sue vittime.
“Questa volta - continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - il molestatore è un ragazzo italiano di buona famiglia, dall’aspetto perbene ed abitante nello stesso quartiere in cui puntava e abusava delle sue vittime. Il comportamento della madre che ha tentato fino all’ultimo di coprirlo e proteggerlo, seppur comprensibile, è comunque da considerarsi deplorevole. La famiglia - conclude Soldà -, in quanto nucleo primario ed essenziale dell’insegnamento e dell’educazione civica, deve riappropriarsi dell’onere di insegnare i principi basilari della civile convivenza e della legalità ai giovani membri che la compongono”.

Nel Lazio crolla l’affluenza alle urne, l’analisi della Nieddu


La viceresponsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “La pessima condotta fornita ultimamente dalle istituzioni ha generato un prevedibile clima di sfiducia”


Roma - “È stata una delle peggiori campagne elettorali di sempre, da bocciare sotto ogni punto di vista e ulteriormente avvelenata dalle dichiarazioni di odio post esclusione delle liste del Pdl. Gli annunci di Sgarbi e del cardinal Bagnasco non hanno fatto altro che demoralizzare gli animi. La gente si è ormai resa conto che viene manipolata, il voto che esprime ha poca importanza, poiché le decisioni che contano vengono decise ad hoc altrove”.

Così Anna Nieddu, viceresponsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, commenta i bassi dati di affluenza dei cittadini laziali alle urne.
Il Lazio risulta essere la regione italiana con il più alto tasso di astensionismo.
Rispetto alle elezioni regionali del 2005 si segna un 9,56% in meno.

“Ovvio che questo clima di sfiducia ha portato i cittadini a scegliere di trascorrere una giornata al mare, anziché recarsi alle urne a votare. Ciò è un vero peccato – prosegue l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – ho seguito personalmente alcuni candidati del centrosinistra non provenienti dal mondo politico e posso affermare che si tratta di persone valide e concrete. Invito chi di dovere a riflettere sulla questione ”.

giovedì 25 marzo 2010

Rienzi minacciato dai tassisti chiede protezione, Marinelli perplesso


La provocazione del responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Proteggiamo tutti i romani, ognuno di noi ha imprecato contro la categoria almeno una volta nella vita”


“La protezione dovrebbe essere disposta su circa due milioni e ottocentosettantamila persone, ossia quanti sono i residenti di Roma. Si pensa infatti sia opera ardua trovare una persona, una, che non abbia pensato peste e corna nei confronti della casta più potente d’Italia che non è quella dei notai o dei farmacisti come a molti verrebbe da pensare, bensì quella dei tassinari romani”. Questo il commento del responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti Vittorio Marinelli alla richiesta di protezione del presidente del Codacons Carlo Rienzi in seguito alle minacce circa la sua battaglia contro il caro-taxi nella Capitale. Al di là della provocazione, l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro è comunque critico nei confronti degli elevati costi delle corse: “Già molti sono intervenuti sul tema, tra i tanti gli amministratori delle compagnie aeree low cost evidenziando come sia più economico andare a Parigi o a Casablanca rispetto al recarsi da Fiumicino a Torpignattara. Tralasciando l’assurdità di chi decide di prendere il taxi per rimanere poi imbottigliato in mezzo al traffico anziché il trenino, rimane il problema di un gruppo di prepotenti che impediscono al meccanismo della concorrenza di funzionare. Se quest’ultimo – conclude Marinelli - avesse possibilità di essere la categoria dei tassinari, dovrebbe procedere a dei pestaggi analoghi a quelli delle squadre nere del ventennio mussoliniano e forse tra braccia tese, celtiche e altre scemenze non si troverebbero neanche male”.

mercoledì 24 marzo 2010

Custodi bloccano concerto al Pantheon, l’analisi della Nieddu


La vice responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Modi sbagliati dei custodi, ma bisognerebbe vedere cosa è successo a questi lavoratori in questi mesi”

“Questo è un caso surreale. Da un lato può essere letto come un evento causato dalla cecità della burocrazia, dall’altro potrebbe essere letto come il sintomo di una disperazione latente dei dipendenti.” E’ questo il commento della vice responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, Anna Nieddu, al coinvolgimento di due dipendenti della sovraintendenza del Pantheon nella assurda interruzione di un concerto autorizzato perché avrebbe sforato di quattro minuti l’orario di chiusura. Evento che ha causato il trasferimento dei due impiegati e probabilmente provocherà loro un provvedimento disciplinare. “E’irrazionale mandare via dei concertisti e i loro spettatori solo per non fare pochi minuti di straordinario, questo potrebbe essere un indizio del malcontento dei due verso la propria situazione lavorativa, ma comunque ciò non deve coinvolgere dei cittadini.” Continua poi la Nieddu: ”Io penso che potremmo leggere questa situazione come un atto di esasperazione prodotto dai tagli, dalla conseguente compromissione dei rapporti di lavoro e dalla situazione lavorativa.” L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: ”Bisognerebbe accertarsi di come sono le condizioni di lavoro a cui questi lavoratori sono sottoposti ultimamente per comprendere bene la vicenda, infatti potrebbe essere stato un gesto indotto da un non volersi impegnare nel lavoro per una questione di principio. Naturalmente il modo in cui è stato fatto ciò non è assolutamente corretto.”

mercoledì 10 marzo 2010

Primo distributore di condom in liceo romano, il punto di Marinelli


Il responsabile laziale dell’Italia dei Diritti:”Progresso raggiunto con un ventennio di ritardo”

Il liceo scientifico Keplero è il primo istituto romano a istallare nei bagni distributori di preservativi, mettendo in pratica la mozione, approvata nel giugno 2009 dal Consiglio provinciale, per la campagna di sensibilizzazione dei giovani all’uso dei metodi contraccettivi. Alla soddisfazione del personale didattico e degli studenti si aggiunge quella di Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, che dichiara: “L’Italia, come al solito, partecipa al progresso sociale con un ventennio di ritardo in quanto la novità sbandierata oggi nel nostro «regno pontificio» e’invece prassi consolidata nella vicina e giacobina nazione francese, dove gli stessi servizi sono presenti non solo nelle scuole ma in ogni luogo utile alla distribuzione del «prezioso utensile». I profilattici dovrebbero essere gratuiti, a totale costo del Servizio Sanitario Nazionale in virtù del pacifico principio che «e’ meglio un etto di prevenzione che un chilo di cura». Il nostro paese – incalza l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - dimentica che l’unico modo di profilassi sia il preservativo, mentre si affida alle le più disparate ideologie che dovrebbero intercettare adolescenti con il testosterone a palla, tanto per usare un linguaggio comune con i beneficiari della sospirata innovazione. L’invito alla castità non può che assumere le sembianze della comica quando c’e’ poco da scherzare, purtroppo. Già nel lontano 1998 denunciai l’allora ministro della Salute Rosy Bindi per epidemia colposa e strage, in violazione degli artt. 40 e 452 del codice penale. Sembra infatti che i vari ministeri, assessorati e vari baracconi, impegnati a sperperare pubblico denaro con consulenze e facezie del genere, dimentichino che compito principale delle loro signorie sia tutelare la salute dei cittadini, in ottemperanza del basilare art. 32 della Costituzione. Nel frattempo gli studenti di ieri sono andati via, alcuni all’estero e altri direttamente al cimitero per la bigotta ipocrisia di pochi”, conclude amaramente Marinelli.