giovedì 7 aprile 2011

In ospedali Lazio 9 milioni di prestazioni fuori lista, Marinelli sarcastico


Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti : “Sempre più la sanità, ed è un’ altra sconsolante verità, rappresenta l’apoteosi del magna-magna generale”


Roma – Potrebbero essere definiti i “furbetti dell’ospedale” quei quasi 9 milioni di cittadini del Lazio che, stando alla denuncia di Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato, avrebbero goduto di visite mediche ed esami clinici senza prenotazione nelle strutture pubbliche regionali. Sotto banco il 63% delle prestazioni sanitarie, ad esclusivo vantaggio di coloro che, attraverso la concussione o una semplice raccomandazione, aggirano in questo modo i tempi biblici delle liste d’attesa.

“Il dato dimostra una verità davanti agli occhi di tutti – osserva caustico Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti - , ossia la strepitosa carriera politica dei medici che, a parte quelli del Premier, hanno praticamente sostituito gli avvocati nelle fortune politiche. A coloro i quali poteva forse venire in mente un dubbio su cosa c’entrassero i medici nella politica, settore in cui sarebbero maggiormente portati gli esperti della dialettica, la ricerca di oggi fornisce una chiara risposta. Mentre un tempo- prosegue Marinelli - il contado risultava perfino entusiasta di chi con enfasi difendeva i princìpi, ora quello che conta è solo saltare la fila. Detto in altri termini chi ha l’amico avvocato, architetto, ingegnere, operaio, impiegato e così via può anche crepare, chi ha l’amico medico ha salva la vita. Il problema però è che il tipo italico è in modo ‘lombrosiano’ criminalmente corrotto, perché l’entità dei numeri dimostra come il sistema a modo suo funzioni, ed è voluto e desiderato”.
Il rapporto regionale di Cittadinanzattiva ha evidenziato inoltre le terribili lungaggini alle quali vanno incontro i cittadini onesti. Occorrono oltre 100 giorni per una mammografia, quasi un anno per una ecografia dell’addome, 186 giorni per una visita cardiologica. In questo contesto risultano ancora più pesanti le percentuali delle prestazioni erogate senza prenotazione : il 70.9 % alla Asl Viterbo , il 68.% alla Asl Frosinone e il 67.6 % alla Asl Latina. Il poco invidiabile primato va all’Umberto I di Roma, nel nosocomio risultano infatti fuori lista ben l’85.8 % dei servizi erogati.

“Sempre più la sanità - aggiunge l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro -, ed è un’ altra sconsolante verità, rappresenta l’apoteosi del magna-magna generale. Nulla di nuovo in quanto già dall’antica Roma esisteva il deprimente atteggiamento clientelare. Il fatto poi – chiosa con amara ironia Marinelli - che l’ospedale dove il fenomeno impazza sia dedicato al sovrano d’Italia, dimostra che lo stivale, gira e rigira, in 2000 anni è rimasto sempre uguale”.

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